Cari amici ed amiche.
Le letture delle Sante Messe di questa sera e di domani sono:
"[1] Nell'anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio.
[2] Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali.
[3] Proclamavano l'uno all'altro:
"Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti.
Tutta la terra è piena della sua gloria".
[4] Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempiva di fumo.
[5] E dissi:
"Ohimè! Io sono perduto,
perché un uomo dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo
dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto
il re, il Signore degli eserciti".
[6] Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare.
[7] Egli mi toccò la bocca e mi disse:
"Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
perciò è scomparsa la tua iniquità
e il tuo peccato è espiato".
[8] Poi io udii la voce del Signore che diceva: "Chi manderò e chi andrà per noi?". E io risposi: "Eccomi, manda me!". Dal libro del profeta Isaia, capitolo 6, versetti 1-2a, 3-8",
"[1] Di Davide.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
A te voglio cantare davanti agli angeli,
[2] mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome
per la tua fedeltà e la tua misericordia:
hai reso la tua promessa più grande di ogni fama.
[3] Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
[4] Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra
quando udranno le parole della tua bocca.
[5] Canteranno le vie del Signore,
perché grande è la gloria del Signore;
[6] eccelso è il Signore e guarda verso l'umile
ma al superbo volge lo sguardo da lontano.
[7] Se cammino in mezzo alla sventura
tu mi ridoni vita;
contro l'ira dei miei nemici stendi la mano
e la tua destra mi salva.
[8] Il Signore completerà per me l'opera sua.
Signore, la tua bontà dura per sempre: non abbandonare l'opera delle tue mani. Salmo 138",
"[1] Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi,
[2] e dal quale anche ricevete la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve l'ho annunziato. Altrimenti, avreste creduto invano!
[3] Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture,
[4] fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture,
[5] e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
[6] In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti.
[7] Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli.
[8] Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.
[9] Io infatti sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.
[10] Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.
[11] Pertanto, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto. Dalla I lettera di San Paolo ai Corinzi, capitolo 15, versetti 1-11"
[2] e dal quale anche ricevete la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve l'ho annunziato. Altrimenti, avreste creduto invano!
[3] Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture,
[4] fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture,
[5] e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
[6] In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti.
[7] Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli.
[8] Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.
[9] Io infatti sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.
[10] Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.
[11] Pertanto, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto. Dalla I lettera di San Paolo ai Corinzi, capitolo 15, versetti 1-11"
e:
"[1] Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret
[2] e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti.
[3] Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.
[4] Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: "Prendi il largo e calate le reti per la pesca".
[5] Simone rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti".
[6] E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano.
[7] Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano.
[8] Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allontanati da me che sono un peccatore".
[9] Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto;
[10] così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini".
[11] Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Dal Vangelo secondo Luca, capitolo 5, versetti 1-11.".
I brani sono stati presi dal sito della Santa Sede.
Com'è noto, il Papa (che è Successore di San Pietro e capo visibile della Chiesa) indossa un anello, l'Anello del Pescatore o Anello piscatorio.
Questo anello è una memoria di quello che fece San Pietro (Simone), quando Gesù Cristo gli disse di pescare.
Pietro, dopo una notte in cui non pescò nulla, ebbe fede e andò a pescare.
Seguì le istruzioni di Gesù e trovo tanti pesci.
Questo fece sì che Pietro ascoltasse Gesù, attraverso la fede, ed insegnò agli uomini il concetto di fede.
Poi, però, Gesù disse un'altra cosa: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini".
In poche parole, Gesù fece di Pietro e dei suoi apostoli, ossia coloro che in qualche modo avrebbero dovuto trasmettere la Parola.
La loro missione fu quella di trasmettere la Parola, testimoniandola anche rimettendoci la vita.
Noi siamo chiamati a fare ciò.
Certo, non dobbiamo tutti morire però dobbiamo dare noi stessi per portare il messaggio di speranza che Dio diede ai profeti (nel Vecchio Testamento) e agli apostoli (nel Nuovo Testamento, attraverso Suo Figlio Gesù) e portarlo all'umanità.
Trasmettere il messaggio di Gesù ha un costo.
Per esempio, dire no all'aborto fa si che ci si esponga a critiche e ad insulti.
Anche difendere la famiglia espone a questi rischi.
Però, questo darà la salvezza a tutti.
L'esperienza di San Pietro e degli Apostoli servì a ciò.
Un esempio fu Sant'Agata (246-261), che è tanto cara ai catanesi che in questo periodo l'hanno festeggiata.
Ella fu straziata ed uccisa per avere testimoniato la propria fede.
Ella accettò queste torture ma non abiurò ciò in cui credeva e trasmise il messaggio cristiano ai posteri.
Come disse anche il Beati Giovanni Paolo II non dobbiamo avere paura!
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento