Attraverso Facebook, l'amica Stefania Ragaglia mi ha inviato questo testo:
""Beviamo fino all'ultima goccia il calice del dolore durante la povera vita presente. —Che importa soffrire dieci anni, venti, cinquanta..., se poi viene il cielo per sempre, per sempre..., per sempre?
—E, soprattutto —meglio ancora della ragione accennata, propter retributionem— che importa soffrire se si soffre per consolare, per far piacere a Dio nostro Signore, con spirito di riparazione, uniti a Lui nella sua Croce, in una parola: se si soffre per Amore?..." (San Josemaría Escrivá de Balaguer, Cammino, 182)
"Forse ti domandi: ma come farò a comportarmi sempre con questo spirito, a portare a termine con perfezione il mio lavoro professionale? La risposta non è mia, è di san Paolo: Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti. Tutto si faccia tra voi nella carità [1 Cor 16, 13-14]. Fate tutto liberamente e per Amore: non date mai spazio alla paura o all'abitudinarismo; servite Dio nostro Padre.
Mi piace molto ripetere — perché ne ho buona esperienza — questi versi non eccelsi, ma molto espressivi:Mi vida es toda de amor / y, si en amor estoy ducho, / es por fuerza del dolor, / que no hay amante mejor / que aquél que ha sufrido mucho. (La mia vita è tutta d'amore / e, se in amore sono esperto, / è a forza di dolore, / perché non c'è amante migliore / di chi ha molto sofferto). Impégnati nei tuoi doveri professionali per Amore: porta tutto a buon fine per Amore, insisto, e potrai sperimentare — proprio perché ami, anche se devi assaporare l'amarezza dell'incomprensione, dell'ingiustizia, dell'ingratitudine e perfino dell'insuccesso umano — le meraviglie che il tue lavoro produce. Frutti succosi, semi di eternità!" (San Josemaría Escrivá de Balaguer, Amici di Dio, 68)
"Le persone continuamente preoccupate di se stesse, che agiscono cercando innanzitutto la propria soddisfazione, mettono in pericolo la loro salvezza eterna, e già in questa vita sono inevitabilmente infelici. Può essere felice sulla terra, di una felicità che è preparazione e anticipo del Cielo, solo chi dimentica se stesso — nel matrimonio come in ogni situazione — e si dedica a Dio e agli altri." (San Josemaría Escrivà de Balaguer, È Gesù che passa, n. 24)
"Il dolore si presenta in varie forme, nessuna delle quali è spontaneamente desiderata da alcuno. Ciò nonostante, Gesù proclama *beati*( lieti, felici, fortunati ) quelli che piangono, e cioè quelli che in questa vita sopportano una croce un pò più pesante: malattie, deficienze, dolore fisico, povertà, diffamazione, ingiustizia. Perchè la fede cambia di segno il dolore, che, unito a Cristo, si trasforma in una *carezza di Dio*, in qualcosa che possiede grande valore e fecondità." (F. F. Carvajal, Parlare con Dio, Cap. 1, Pag. 221 )
"Un cristiano che non ama la meditazione è moralmente impossibile che viva fervoroso, ma vivrà tiepido e rilassato. A maggior ragione un sacerdote o un religioso." (S. Alfonso Maria de' Liguori )
"Più un uomo diventa un dio per se stesso, più ha bisogno di pienezza immediata e attuale, tanto meno sa attendere: giudica irreale un bene che non gli si rivela brutalmente. Bisogna che egli goda ogni cosa nel presente, si volge verso quanto vi è di più povero e di più materiale perchè rappresenta quanto si può controllare e utilizzare con maggiore facilità. E i beni più veri e profondi gli sfuggono perchè sono i meno appariscenti, esigono atti di speranza e di fede." (Gustave Thibon)
"Nell'aridità e nel vuoto l'anima diventa umile. L'orgoglio di un tempo sparisce quando in se stessi non si trova più nulla che dia l'autorizzazione a guardare gli altri dall'alto in basso. L'anima deve considerare l'aridità e il buio come buoni presagi: come segni che Dio le sta a fianco, liberandola da se stessa, strappandole di mano l'iniziativa." (S. Teresa Benedetta della Croce)
"La sofferenza è la via obbligata della salvezza e della santificazione. Per diventare santi, possiamo mancare di questo o di quel carisma, di questa o quella attitudine particolare, ma non possiamo essere dispensati dal soffrire. Il soffrire è un ingrediente necessario della santità. Come lo è l’amore. E di fatti, l’amore che Cristo ci insegna e che Egli per primo ha vissuto dandocene l’esempio, è un amore crocifisso, è un amore che espia e salva attraverso la sofferenza." (Giovanni Paolo II, L’amore non avrà mai fine)
"L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico.
Non importa: amalo.
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici.
Non importa: fa' il bene.
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici.
Non importa: realizzali.
Il bene che fai verrà domani dimenticato.
Non importa: fa' il bene.
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile.
Non importa: sii franco e onesto.
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo.
Non importa: costruisci.
Se aiuti la gente, se ne risentirà.
Non importa: aiutala.
Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci.
Non importa: DA' IL MEGLIO DI TE." (Beata Madre Teresa di Calcutta)
"Non odiare il nemico, non rendere male per male, rinunciare alla vendetta, perdonare senza rancore, era considerato a quel tempo — ma anche oggi, non illudiamoci — un comportamento insolito, troppo eroico, fuori dell'ordinario. La meschinità delle creature giunge a tali estremi. Gesù Cristo, che è venuto a salvare tutte le genti e vuole rendere partecipi i cristiani della sua opera di redenzione, ha voluto insegnare ai suoi discepoli — a te e a me — una carità grande, sincera, più nobile e preziosa: dobbiamo amarci reciprocamente come Cristo ama ciascuno di noi. Soltanto così, imitando — per quanto consentito dalla nostra rozzezza personale — il comportamento divino, riusciremo ad aprire il nostro cuore a tutti gli uomini, ad amare in modo più alto, totalmente nuovo." (Punto 225, Amici di Dio, San Josemaría Escrivá)
"Amare è offrirti all'altro, anche se questi ad un certo momento si rifiuta, è dare senza tenere il conto di quello che l'altro ti dà, pagando il prezzo alto senza mai reclamare il resto, ed è supremo amore perdonare quando l'amato purtroppo si sottrae, tentando di consegnare ad altri ciò che ti aveva promesso." (padre Michel Quoist, Parlami d'amore)".
Ringrazio Stefania.
Questo testo è ricco di citazioni di grandi personalità come Josémaria Escrivà de Balaguer, il fondatore dell'Opus Dei.
Ora, la vita di ogni uomo è una continua prova.
Dio ci mette alla prova per farci vivere la vita.
Vivere la vita significa darsi dei valori ed un progetto utile a sé stessi e agli altri.
Vivere non significa fare tanti soldi e divertirsi.
Certo, i soldi ed il divertimento vanno bene ma vivere significa qualcosa in più.
Vivere vuole dire comprendere che ci sono anche gli altri.
Vivere vuole dire non avere paura di sporcarsi le mani per fare del bene per sé stessi e per gli altri.
Dio vuole questo.
Ogni uomo deve superare le sue prove per fare ciò, ossia per essere utile a sé stesso e agli altri.
Facendo così, con fede e con opere di esse degne, l'uomo può salvarsi.
Cordiali saluti.
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