Per il Santo Padre, Papa Benedetto XVI, valgono queste parole del Vangelo secondo Luca (capitolo 6, versetti 20-23) che recitano:
[20] Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva:
"Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
[21] Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete,
perché riderete.
[22] Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo.
[23] Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti.
Il pontificato di Papa Benedetto XVI, che alle ore 20:00 oggi finirà, è stato molto tormentato.
Basti pensare a quello che era accaduto dopo il suo discorso di Ratisbona (12 settembre 2006), discorso da cui scaturì la reazione violenta dei musulmani.
Però, questo Papa ebbe anche molti attacchi provenienti dall'Occidente, quell'Occidente che dovrebbe definirsi cristiano.
Il caso dei preti pedofili , spesso e volentieri, è stato strumentalizzato per attaccare la Chiesa.
Intendiamoci, non dico che i preti pedofili non ci siano stati.
Quelli ci sono e vanno condannati.
Il Papa stesso si è adoperato perché chi si è reso responsabile di abusi sui minori sia condannato.
Però, questo caso è stato ingigantito per screditare la Chiesa come istituzione.
Inoltre, questo Papa ha dovuto vedersela anche con il problema del relativismo, quel problema che ha fatto capolino anche tra gli uomini di Chiesa e che fa sì che l'uomo concepisca tutte le fedi come eguali, arrivando però a negare la verità assoluta, e con il carrierismo degli uomini di Chiesa che puntavano ad usare il nome di Dio per fare carriera.
In vari Paesi i cristiani sono stati perseguitati e si può solo l'angoscia del Santo Padre di fronte alla morte di tanti innocenti che sono morti per la loro fede.
Eppure, questo Papa ha affrontato tutto con coraggio e mitezza.
Ora, però, egli ha sentito che le forze gli stanno venendo meno.
Forse, egli è rimasto turbato anche da come morì il suo predecessore, il Beato Giovanni Paolo II.
Egli ha più volte detto che la Chiesa deve essere guidata da chi ha vigore fisico e mentale.
Oggi, nella sua piena consapevolezza, egli ha deciso di rinunciare al pontificato.
Però, egli resterà nella Chiesa e continuerà a servirla umilmente, come ha sempre fatto.
A questo mite pastore che proviene dalla Baviera, la regione più cattolica della Germania, noi dobbiamo molto.
Per lui dobbiamo pregare e dobbiamo ricordarlo.
Cordiali saluti.
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