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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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martedì 12 febbraio 2013

Papa, basta strumentalizzazioni!

Cari amici ed amiche.

Su Facebook, ho trovato questa frase dell'amica Irene Bertoglio

"E' schifosamente incredibile come si stia strumentalizzando la decisione del Papa: paragoni con Wojtyla come avevano fatto all'inizio, critiche di ignavia e resoconti tg del percorso di Ratzinger completamente fuorvianti ... Il giornalismo sta perdendo etica professionale perché si sta perdendo l'umano! Siete Papi? E allora non pontificate! Un po' di silenzio e di preghiera. Io sto con Benedetto XVI.".

Sono perfettamente d'accordo con Irene. 
Effettivamente, c'è troppa gente che pontifica sulla decisione del Santo Padre Benedetto XVI di lasciare il suo pontificato.
Molti fanno paragoni con il Beato Giovanni Paolo II, che rimase fino alla morte, che avvenne il 2 aprile 2005.
Ora, il Diritto Canonico dice: 

"Articolo 1 - La rinuncia
Can. 187 - Chiunque è responsabile dei suoi atti può per giusta causa rinunciare all'ufficio ecclesiastico.
Can. 188 - La rinuncia fatta per timore grave, ingiustamente incusso, per dolo o per errore sostanziale oppure con simonia, e nulla per il diritto stesso.
Can. 189 - §1. La rinuncia, perché abbia valore, sia che necessiti di accettazione o no, deve essere fatta all'autorità alla quale appartiene la provvisione dell'ufficio di cui si tratta, e precisamente per iscritto oppure oralmente di fronte a due testimoni.
§2. L'autorità non accetti una rinuncia non fondata su una causa giusta e proporzionata.
§3. La rinuncia che necessita di accettazione, se non sia accettata entro tre mesi, manca di ogni valore; quella che non ha bisogno di accettazione sortisce l'effetto con la comunicazione del rinunciante fatta a norma del diritto.
§4. La rinuncia, fino a quando non abbia sortito l'effetto, può essere revocata da parte del rinunciante; conseguito l'effetto non può essere revocata, ma colui che ha rinunciato può conseguire l'ufficio per altro titolo.

e:

"§2. Nel caso che il Romano Pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata, non si richiede invece che qualcuno la accetti.".

Quindi, legalmente il Papa ha ragione.
Inoltre, ricordo che Ratzinger aveva visto la sofferenza del suo grande predecessore e ha ritenuto opportuno fare questa scelta di abdicare.
Per governare la maggiore Chiesa cristiana, la Chiesa cattolico-romana,  serve vigore.
Certo, non posso dire di non essere sconvolto.
Io avevo le lacrime agli occhi, soprattutto tenendo conto del futuro della Chiesa.
Infatti, ora servirà grande unità nella Chiesa cattolica.
Cordiali saluti.





2 commenti:

  1. bravo Gabriele! questo diluvio di commenti volgari sul Papa che abbiamo visto scorrere sotto i nostri occhi ieri,mi ha profondamente disgustata.C'è stato qualcuno che ha osato dire che la sua rinuncia servisse ad influenzare la politica italiana:ignobile.Per non parlare delle prese in giro e dei fotomontaggi.Il cattivo gusto imperante è forse un segno del maligno, che certo insidia le coscienze del nostro tempo,aride di pensiero e di sentimenti;che brutto mondo!

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  2. Io ci sono rimasto male!
    Qui c'è una situazione seria e c'è chi fa bella becera strumentalizzazione.

    RispondiElimina

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