Sul suo libro "Intervista ai maestri", l'amica Irene Bertoglio ha riportato questa frase del professor Camillo Langone:
"Io amo la tradizione che non è la contemplazione di un passato idealizzato ma la trasmissione, di generazione in generazione, di qualcosa di essenziale e sempre attuale."
La tradizione cattolica, un patrimonio che rischia di venire dilapidato da interpretazioni arbitrarie del Concilio Vaticano II.
Così, si svilisce la liturgia.
Mi vengono in mente certe Chiese in cui si fanno canti con le chitarre elettriche, come se si facesse un concerto di rock 'n roll.
Queste cose non vanno.
I riti e tutti i dogmi della Chiesa sono frutto di una grande tradizione che proviene non dagli uomini ma da Gesù Cristo.
Il Papa è successore di San Pietro Apostolo e quindi ha il primato sulla Chiesa.
Questo non fu deciso da San Pietro ma da Gesù Cristo stesso quando disse che su Pietro avrebbe fondato la sua Chiesa.
L'Eucaristia non fu certo un'invenzione della Chiesa.
Essa deriva dall'ultima cena di Gesù, una cena del rito ebraico della Pasqua.
Gesù stesso, però, fu l'agnello.
Durante il rito di consacrazione, l'ostia e il vino diventano corpo e sangue di Cristo.
Per questo motivo, i riti della Chiesa meritano solennità e rispetto.
Oggi vengono sviliti.
Mi viene in mente don Andrea Gallo che (come mostra il video qui sotto in cui canta sguaiatamente "Bella ciao") ha trasformato la sua chiesa in una casa del popolo sovietica.
Questo è vergognoso.
Non avere rispetto per la Chiesa significa non avere rispetto per Dio.
Cordiali saluti.
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