Quell'anno fu l'anno dei tre Papi.
Infatti, dopo la morte di Papa Paolo VI, fu eletto Papa il cardinale Albino Luciani (17 ottobre 1912-28 dicembre 1978) che assunse il nome di Giovanni Paolo I e morì trentatré giorni dopo la sua elezione.
Dopo Papa Giovanni Paolo I, fu eletto il cardinale Karol Wojtyla (18 maggio 1920-3 aprile 2005) che assunse il nome di Giovanni Paolo II, che oggi è santo.
Il pontificato di Papa Paolo VI, che la Chiesa ricorda come beato, fu travagliato.
Dovette affrontare le fatiche del Concilio Vaticano II, che fu iniziato dal suo predecessore San Giovanni XXIII, con tutte le situazioni ad esso legate.
Basti pensare ai "preti operai" che lasciarono la tonaca e allo scisma di monsignor Marcel Lefebvre.
Papa Paolo VI parlò anche di "fumo di Satana" che entrava nella Chiesa.
Basti pensare allo scontro che ci fu a livello conciliare tra i tradizionalisti e coloro che volevano cambiamenti.
Inoltre, il suo pontificato fu caratterizzato anche dal rapimento e dall'uccisione di Aldo Moro.
Il Papa lanciò un monito ai rapitori per chiedere la liberazione del politico ma non fu ascoltato.
Questo pontificato fu davvero difficile ma fu anche caratterizzato da grandi eventi.
Per esempio, nel 1964, egli incontrò a Gerusalemme il patriarca di Costantinopoli Atenagora I e con lui abolì le scomuniche che nel 1054 si lanciarono i loro predecessori, San Leone IX Papa ed il Patriarca Michele Cerulario.
Il 23 marzo 1966, il Beato Paolo VI incontrò anche l'arcivescovo di Canterbury Michael Ramsey ed i due capi religiosi fecero una dichiarazione congiunta.
Questo Papa apparentemente debole guidò la Chiesa in un momento travagliato e lo fece con giudizio.
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