la pagina di Facebook "Progetto Dreyfus" riporta questa foto di un pullman in Danimarca.
La foto ha questa didascalia:
"La nostra coscienza è chiara. Noi non compriamo prodotti dagli insediamenti israeliani né investiamo nell’industria dell’occupazione".Questa scritta compariva fino a ieri sui cartelli pubblicitari di 35 autobus in servizio sulle strade di Copenaghen, la capitale della Danimarca. Il tutto abbellito con a lato i visi di due signore, testimonial dello slogan la cui età avanzata doveva far intendere al lettore la maturità delle loro parole mentre al lato opposto si potevano ammirare alcune mappe menzognere che illustravano la lenta appropriazione indebita degli israeliani a discapito dei palestinesi.Già lunedì scorso, appena lanciata la campagna pubblicitaria, sono arrivate decine di lamentele per cui Movia, la società concessionaria del trasporto pubblico, ha disposto la rimozione di tutti i cartelloni realizzati e finanziati da un’associazione che promuove l’amicizia danese-palestinese con a capo Fathi El Abed che ha così commentato: “Tutto questo è folle, esprimiamo gli stessi concetti dell’Europa. Allora perché togliere i cartelloni?”.
Commento usando una sola parola: vergogna!
Ricordo che su 365 soccorritori arrivati in Nepal ben 122 sono israeliani.
Quanti sono i danesi in Nepal?
Forse, certa gente dovrebbe imparare a misurare le parole.
Quello che Israele fa è legittimo.
Inoltre, piantiamola con la storiella degli Israeliani che perseguitano i Palestinesi.
In Israele gli Arabi non sono maltrattati.
Anzi, essi lavorano.
Citando Shakespeare, dico che c'è del marcio in Danimarca!
Cordiali saluti.
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