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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 29 maggio 2015

Si ripete la storia del 1453?

L’Europa dopo la caduta di Costantinopoli: 29 maggio 1453, “Atti del XLIV Convegno storico interazionale. Todi, 7-9 ottobre 2007″, Spoleto 2008 (Fondazione Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo), 531 pagine, € 50,00.
Massimo Miglio, Il trauma letterario (pp. 173-187); Mariarosa Cortesi, Dalle terre d’Oriente alla provincia dell’Umanesimo fra le pagine dei libri (pp. 467-502); e Raffaele Argenziano, 29 maggio 1453: la mancata iconografia della caduta di Costantinopoli in Occidente (pp. 503-516).
Cari amici ed amiche,

oggi è il 29 maggio.
Il 29 maggio 1453, cadde Costantinopoli e l'Impero Romano d'Oriente cessò di esistere, sopraffatto dai Turchi Ottomani del sultano Mehmet II (Maometto II, detto anche "Fatih" ossia "Il Conquistatore" 29 marzo 1432-3 maggio 1481).
Anzi, in quell'anno, il mondo cambiò completamente.
La minaccia turca si fece concreta.
Infatti, da lì a meno di trent'anni, i Turchi attaccarono Otranto (ove fecero un massacro) e tentarono di prendere Roma.
Il sultano Mehmet II aveva già inventato il nome turco di Roma, che fu Kizil Elma, ossia, "La Mela Rossa".
A Costantinopoli, i turchi fecero un abominio.
Per tre giorni, il sultano diede ai giannizzeri (membri della fanteria dell'esercito ottomano) mano libera sulla città.
Essi razziarono ogni cosa e massacrarono i civili bizantini.
I libri della Biblioteca di Costantinopoli vennero bruciati.
Circa 40.000 persone furono deportate per la Turchia.
I giannizzeri entrarono nella Basilica di Hagia Sophia, sfondando il portale ad asciate, sgozzarono i preti che dicevano messa, uccisero donne e vecchi in preghiera e (cosa davvero abominevole) stuprarono i bambini sugli altari.
La basilica venne convertita dopo in moschea.
L'Occidente che fece per evitare questo abominio?
L'Occidente fece molto poco.
Anzi, ci furono alcuni produttori d'armi tedeschi che diedero i cannoni ai Mehmet II!
Evidentemente, come accade oggi, anche allora ci furono coloro che per qualche soldo in più sarebbero stati disposti anche a vendere l'anima al diavolo.
Coloro che diedero le armi a Mehmet non si resero conto di armare un nemico che poi li avrebbe attaccati?
I morti bizantini, quelli di Otranto (tra i quali vi fu anche il vescovo) e tutti coloro che con i Turchi ebbero a che fare avrebbero dovuto essere sulla coscienza di coloro che vendettero a loro le armi.
Così, fu permesso ai Turchi di minacciare l'Occidente.
Anzi, ai Turchi fu data la facoltà di ipotecare il futuro dell'Occidente.
Oggi la storia si sta ripetendo.
Questo Occidente ha rinnegato le sue radici (in nome di un becero laicismo che nulla ha che fare con una sana visione laica) e l'Europa vuole aprire le porte a quella Turchia che si sta riavvicinando all'Islamismo.
Inoltre, questa Europa ha deciso anche di prendere le distanze da Israele, lo Stato che sta tutelando anche i cristiani in Terra Santa.
In pratica, è come se questo Occidente e questa Europa stessero urinando sulle tombe di quei martiri bizantini, dei martiri di Otranto e di tutti coloro che dai Turchi furono uccisi.
Lancio anche un messaggio al Santo Padre, Papa Francesco.
Invece di volere dialogare a tutti i costi con tutti, il Papa farebbe meglio a canonizzare l'imperatore Costantino XI Paleologo (l'ultimo imperatore bizantino, 8 febbraio 1405-29 maggio 1453).
Questo imperatore morì proprio nello scontro contro i Turchi ed è già venerato come santo e martire dalla Chiesa ortodossa e dalle Chiese cattoliche orientali.
Il Papa lo proclami santo anche per la Chiesa cattolica latina, la Chiesa di cui anch'io faccio parte, anche perché morì in comunione con la Santa Sede.
Cordiali saluti.




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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".