Quannu camminau lu talianu surdatu...
accussì 'ntâ la Prima Guerra du Munnu...
tunnu...pì ghiri 'ntô lu Suttu Tirolu...fici...
accussì 'n Avio...dû Trintinu Cumuni...
et dâ parrocchia fora jittau lu ministru di Diu...
pirchì pì l'Aquila priau...et fici parrinu...
sò lu cappiddanu...et Cristu puru 'n guerra trasìu!
Italiano:
Quando camminò l'italiano soldato...
così nella Prima Guerra del Mondo...
tondo...per andare al Sud Tirolo...fece...
così in Avio...del Trentino Comune...
e della parrocchia fuori gettò di Dio il ministro...
ché per l'Aquila egli pregò...e fece prevosto...
suo il cappellano...e Cristo pure in guerra fu dentro!
Si è appena commemorato il centenario dell'entrata dell'Italia nella I Guerra Mondiale.
L'Italia entrò in guerra il 24 maggio 1915.
Questa poesia racconta uno dei fatti di questa guerra.
Questo fatto avvenne ad Avio, in Provincia di Trento.
Il Trentino, come l'Alto Adige e Trieste, era sotto il dominio dell'Impero Austro-Ungarico.
Quando entrò ad Avio, l'esercito italiano fece uno "spoil system" militare.
Cacciò gli insegnanti dalle scuole e li sostituì con ufficiali.
Dai pubblici uffici, l'esercito italiano fece rimuovere le immagini dell'imperatore Francesco Giuseppe d'Asburgo (1830-1916) e le sostituì con quelle del re d'Italia Vittorio Emanuele III di Savoia (1869-1947).
Fece ciò senza tenere conto anche del fatto che la guerra avrebbe potuto finire anche con una sconfitta.
Oltre a ciò, fece anche una cosa a dir poco assurda.
L'esercito italiano cacciò via anche i parroci di Avio e dei paesi limitrofi e li rimpiazzò con i cappellani militari.
I parroci facevano pregare per l'imperatore.
Non ci fu più nemmeno la religione.
Il Dio degli Italiani non era lo stesso degli Austriaci?
Il Cristo degli Italiani non era lo stesso degli Austriaci?
Lo Spirito Santo degli Italiani non era lo stesso degli Austriaci?
Anche Cristo fu tirato in ballo in questa guerra.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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