queste elezioni regionali dicono due cose: c'è stato un forte astensionismo (l'affluenza alla fine è stata pari solo al 52%) ed il premier Matteo Renzi è stato ridimensionato.
In Veneto, la candidata di centrosinistra (e "renziana") Alessandra Moretti è stata asfaltata da Luca Zaia.
In Liguria, la candidata di centrosinistra (e "renziana") Raffaella Paita è stata annientata da quello di centrodestra Giovanni Toti.
In Toscana, Umbria, Marche e Puglia hanno vinto esponenti che non sono di certo legati al "renzismo".
Per Renzi non è un buon risultato.
In Campania, ha vinto (forse) l'unico "renziano", Vincenzo De Luca.
Però, come farà questi a governare, se è stato condannato e se per effetto della "Legge Severino" (e in funzione della condanna) è stato dichiarato ineleggibile?
Oltretutto, in Campania l'astensionismo è stato forte e ha penalizzato il governatore uscente Stefano Caldoro.
L'astensionismo penalizza sempre il centrodestra.
C'è, però, un'indicazione anche per il centrodestra.
Ove è andato diviso, il centrodestra ha fallito ed è stato un disastro.
Cito i casi di Toscana, Marche e Puglia.
In Veneto e in Liguria, invece, ha corso unito e ha vinto.
In Umbria, il centrodestra ha corso unito ma ha vinto il centrosinistra.
Tuttavia, il risultato ottenuto dal centrodestra in Umbria è stato più che lusinghiero.
Dunque, ognuno tragga le conclusioni.
Cordiali saluti.
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