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mercoledì 27 maggio 2015

La distruzione di Palmyra è anche un danno per il Cristianesimo!

Cari amici ed amiche.

leggete l'articolo (scritto in inglese) del sito "Times of Israel" che è intitolato "Hebrew inscriptions, jewels of Palmyra’s Jewish past, may be lost forever".
Tra le rovine di Palmyra ci sono anche iscrizioni ebraiche.
Quindi, nell'antica città romana di Palmyra ci furono anche gli ebrei.
Se ci furono gli ebrei, vuole dire che in quella città ci furono anche i primi cristiani.
Infatti, tra il 47 ed il 55 AD, ad Antiochia nacque la prima Chiesa cristiana non di origine ebraica, con la predicazione di San Paolo.
Dal 55 AD si iniziò a parlare di cristiani, come esponenti di una fede staccata dall'Ebraismo.
Però, prima del periodo in cui San Paolo operò ad Antiochia, il Cristianesimo era visto come una corrente dell'Ebraismo.
Anzi, l'Ebraismo fu veicolo del Cristianesimo.
Quindi, se a Palmyra ci furino gli ebrei, vuole che ci furono anche i cristiani.
Del resto, dopo il 313 AD (anno in cui l'imperatore romano Costantino I promulgò l'Editto di Milano) e dopo il 380 AD (anno in cui l'imperatore Teodosio promulgò l'Editto di Tessalonica), Palmyra divenne una città cristiana.
Nel periodo del Concilio di Nicea (325 AD) i templi di Baal e Baalshamin vennero convertiti in chiese cristiane.
Dunque, i terroristi dell'ISIS hanno preso Palmyra e minacciano di distruggerla.
La sua distruzione sarebbe un danno anche per gli ebrei e noi cristiani.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".