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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 1 maggio 2015

EXPO, un'altra considerazione

Cari amici ed amiche,

riguardo all'articolo intitolato "Felice EXPO" mi è arrivato questo commento:
"Carissimo Gabriele Antonio Gabriele Fucilone tutte queste cose che tu ai elencato trovano la mia approvazione ma le multinazionali che hanno voluto Expo non interessa , interessa i prodotti contraffatti con OGM. rendono di più , interessa sfruttare i terreni dell,Africa , interessa bruciare le foreste dell' Amazzonia , della Corea , interessa contraffare i prodotti made in Italy , interessa farci mangiare delle porcherie che poi quando ci ammaleremo di tumore , ci saranno le multinazionali farmaceutiche che ci cureranno con le loro chemioterapie....... quello che resterà dei nostri figli il futuro non appare cosi roseo oramai sono tutti indirizzati come i vitelli all'ingrasso pieni di estrogeni, alcolizzati e drogati.".

Questo commento mi è piaciuto non tanto per il contenuto quanto per lo spunto di riflessione che esso dà.
All'amico che l'ha scritto, io rispondo dicendo che prima di tutto non bisogna demonizzare tanto gli OGM in quanto tali.
Ricordo che il mais OGM non è attaccabile dall'Aspergillus flavus (una muffa) che sviluppa le aflatossine, le quali sono cancerogene per il fegato.
Tra l'altro, io sono diplomato in chimica e biologia, per questo ne so qualcosa.
I tumori possono essere determinati anche da altri fattori.
Ricordo che la regina d'Inghilterra Maria I Tudor morì nel 1558 a causa di un tumore allo stomaco.
Nel 1558 non c'erano l'EXPO e gli OGM.
Quello a cui dobbiamo stare attenti è l'omologazione dei prodotti.
Le multinazionali (di cui ha parlato questo amico nel suo commento) e certe politiche tendono a volere omologare tutto.
Cito (come esempio) certe politiche dell'Unione Europea che obbligano i fruttivendoli a vendere zucchine diritte e di lunghezza e forme eguali, fagiolini di un certo calibro, cetrioli non troppo curvati e melanzane di una certa grossezza.
Siamo al parossismo della follia.
A me non frega niente che le zucchine siano di lunghezza diversa o che i cetrioli siano curvi ma che essi siano buoni.
In questo senso, l'EXPO potrebbe essere l'occasione per dimostrare che un determinato prodotto può essere buono a prescindere dalla forma e per portare all'attenzione i prodotti locali.
Non bisogna demonizzare neppure il mercato.
Vorrei citare le parole di vescovo inglese vissuto tra il XIII ed il XIV secolo, Thomas Cobham, il quale scrisse nel suo "Manuale di Confessione" queste parole:

"Vi sarebbe una grande mancanza in molti paesi se i mercanti non portassero ciò che abbonda in un luogo in un altro dove queste stesse cose mancano.
Perciò possono a buon diritto ricevere il prezzo del loro lavoro".

Thomas Cobham fu vescovo di Worcester dal 1317 al 1327.
Quindi, l'economia di libero mercato non è di per sé un male.
Riguardo alla questione dell'Amazzonia e dell'ambiente serve buon senso da parte di tutti.
Dobbiamo usare la tecnologia che abbiamo per impattare il meno possibile sull'ambiente.
Riguardo alla contraffazione di prodotti made in Italy ci sono stati in cui è obbligatorio fare sì che un vero prodotto italiano sia distinto da uno falso.
Servono equilibrio e buon senso.
Cordiali saluti.






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