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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 7 novembre 2013

XXXII Domenica del Tempo Ordinario



Cari amici ed amiche.

Questi sono i testi che saranno letti sabato sera e domenica:


"Dal secondo libro dei Maccabèi capitolo 7, versetti 1-2,9-14

In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: "Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri".
(E il secondo,) giunto all’ultimo respiro, disse: "Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dell’universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna".
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: "Dal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo". Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: "E' preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita".

Parola di Dio.


Salmo responsoriale-Salmo 16

Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.

Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.

Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.




Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési, capitolo 2, versetto 16, capitolo 3, versetti 3-5.

Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo.

Parola di Dio.




+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: "Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie".
Gesù rispose loro: "I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui".

Parola del Signore
.".

Qui sembra che ci sia una distinzione tra il Vecchio Testamento ed il Nuovo Testamento.
La prima lettura, quella presa dal secondo libro dei Maccabei (un libro che gli ebrei ed i cristiani protestanti giudicano come apocrifo, mentre per noi cattolici e per gli ortodossi è canonico) dimostra ciò.
Esso parla di Gerusalemme periodo del regno Seleucide (un regno III secolo BC e che si creò dopo la morte di Alessandro Magno)  in cui gli ebrei furono aspramente perseguitati.
I re (come re Antioco IV) imposero al popolo tutte le usanze ellenistiche e chi si opponeva veniva messo a morte.
Fu il caso di questi sette fratelli che non vollero mangiare la carne di maiale, carne che ancora oggi è proibita ai nostri amici ebrei mentre non lo è per noi cristiani.
In realtà, dietro a questa prescrizione ci fu anche un fondamento scientifico.
Mangiare carne suina, una carne molto grassa,  in una zona calda come il Medio Oriente non è molto salutare.
Inoltre, la carne di maiale va mangiata ben cotta, perché può avere microrganismi e parassiti (come la trichina) che possono creare problemi.
Se la si mangia ben cotta o stagionata come insaccato o salume, la carne di maiale è ottima.
Io la mangio spesso.
Dopo avere fatto questa digressione, torniamo al discorso delle letture.
Nella prima lettura si parla della persecuzione contro gli ebrei e di sette fratelli a cui re Antioco IV volle imporre il consumo di carne suina.
La Legge degli ebrei vieta la carne di maiale.
Questi sette fratelli, in nome dell'obbedienza al comandamento prescritto da Dio a cui credevano, rifiutarono ed il re li fece torturare ed uccidere.
Essi furono dei martiri?
La risposta è sì.
Essi furono dei testimoni di quella fede che Dio trasmise tramite Mosè.
Essi morirono con una speranza: essere risuscitati da Dio.
La loro condotta, infatti, li portò alla Salvezza.
Noi li veneriamo come Santi.
Ora, la lettura del Vangelo di Luca sembra che vada contro il Vecchio Testamento.
Si avvicinarono a Gesù Cristo dei sadducèi, dei membri di quella casta aristocratica del popolo ebraico che non credeva neppure alla resurrezione (a differenza dei farisei), che gli posero il quesito di sette fratelli.
Il primo di loro sposò una donna ma morì.
La Legge di Mosè imponeva che il fratello sposasse la vedova.
Il secondogenito sposò la vedova ma morì anche lui.
Lo stesso capitò al terzo fratello e così via.
Poi morì anche la donna.
Questi sadducèi chiesero a Gesù chi fosse stato il marito di questa donna, dopo la resurrezione.
Gesù rispose loro dicendo che coloro che saranno giudicati degni della vita eterna saranno pari agli angeli.
Essi non prenderanno marito.
Il matrimonio, infatti, implica il procreare figli, per portare avanti una stirpe.
Però, quelli che vivranno la vita eterna non avranno bisogno di procreare figli.
L'uomo, infatti, fui creato per servire Dio in questa vita terrena e per goderlo nella vita futura.
Gesù rimarcò anche che nel Vecchio Testamento si parlava già di una resurrezione, quando citò l'episodio di Mosè che si trovo dinanzi ad un roveto in fiamme (che non si consumava) in cui ci fu Dio che gli si annunciò come il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, parlando di essi come persone vive.
Questo crea il collegamento tra Vecchio e Nuovo Testamento.
Cordiali saluti.


















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Ringrazio un caro amico di questa foto.