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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 29 novembre 2013

Noi restiamo con il presidente-intervista di Giuseppe Sagliocco de "Il Cittadino"

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo del giornale lodigiano "Il Cittadino" che è intitolato " Il popolo di Silvio resta compatto".
In questo articolo, l'amico Giuseppe Sagliocco è stato intervistato e ha detto:

"Ci hanno portato in guerra, siamo berlusconiani fino al midollo e difenderemo a spada tratta il presidente", promette. "Non sono riusciti a eliminarlo utilizzando la via democratica, ci hanno provato in tutti i modi, per onestà intellettuale dovrebbero ammettere che c’è stata una persecuzione nei suoi confronti. La rabbia è quella di sentirsi impotenti di fronte a ciò che sta accadendo, non c’è modo di ribellarsi, ci sentiamo schiacciati e offesi".

Concordo.
Quanto accaduto il 27 novembre è stato un fatto molto grave.
La democrazia è stata ferita.
Ogni regola è stata stravolta!
L'articolo 25 della nostra Carta Costituzionale recita:

"Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge.
Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore
prima del fatto commesso.
Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge.".

La nostra Costituzione non riconosce la retroattività delle leggi.
Ora, quanto accaduto ieri, con la decadenza dal Senato del leader del maggiore partito di centrodestra, il presidente Silvio Berlusconi,  contrasta con il dettato costituzionale.
Infatti, la "Legge Severino", la legge con cui è stato fatto decadere Berlusconi, è stata applicata su un presunto reato accaduto trent'anni fa.
Per la nostra Costituzione, un reato può essere condannato solo se esso è commesso in presenza di una legge che lo condanna e dal momento in cui questa legge entra in vigore.
Quel presunto reato di Berlusconi (ammesso che l'abbia commesso) risale a trent'anni fa e la "Legge Severino" è stata fatta lo scorso anno.
Ergo, vale la regola del "Nullum crimen, nulla poena sine praevia lege poenali", ossia del "Nessun crimine, nessuna pena finché non c'è la legge penale che condanna quel reato".
E' una regola che vale per ogni democrazia.
Inoltre, è stata forzato anche il Regolamento del Senato.
Il suo articolo 113 (comma 3) recita:

"Sono effettuate a scrutinio segreto le votazioni comunque riguardanti le persone.".

Per fare decadere il presidente Berlusconi, è stato usato il voto palese.
Queste sono solo due delle storture di questa vicenda.
Era chiaro che si volesse eliminare dalla scena politica la figura di Silvio Berlusconi.
Parlo come militante di Forza Italia ma voglio anche dire una cosa comune cittadino italiano: quanto accaduto è stato una vera e propria ferita alla nostra democrazia.
Pur di fare fuori un personaggio sgradito sono state fatte forzature, per non dire che sono state violate delle regole.
I due riferimenti che ho citato, la Costituzione ed il Regolamento del Senato, sono due esempi che dimostrano la gravità di quanto accaduto.
Ci sarebbe da parlare della celerità con cui la Giunta per le Immunità del Senato ha condotto le operazioni per fare decadere il presidente Berlusconi.
E' strana!
Di norma, questi procedimenti durano mesi.
Si è creato un brutto precedente.
Oggi, è stato colpito il presidente Berlusconi e domani potrebbe essere colpito qualcun altro, con le stesso modus operandi, ossia, interpretando le regole a seconda della persona.
Questo è grave!
Però, ora, noi dobbiamo essere vicini al presidente Berlusconi.
Anzi, dobbiamo lavorare da subito per fare un progetto di innovazione e di riforma per il nostro Paese, riportando in auge una riforma liberale dell'economia,la riforma della giustizia, l'abbattimento della burocrazia e la difesa dei valori fondanti come la famiglia e la vita.
Va detto anche che Forza Italia deve lavorare sul territorio.
In alcune zone non è facile.
Per esempio, il Mantovano è una zona di per sé difficile, per la presenza forte della sinistra,  e nel Mantovano ci sono zone ancora più difficili.
Ad esempio, Roncoferraro, il mio Comune è uno dei più chiusi ed "anestetizzati" che ci sono.
L'avevo anche detto nel colloquio telefonico che ho avuto con Gio Broggi, referente lombarda dell'Esercito di Silvio
Però, cerco di andare avanti.
Cordiali saluti.  

 


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