Cari amici ed amiche.
Le letture delle Sante Messe di domani sera e di domenica sono:
e sarai amato più di un uomo generoso.
Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perché grande è la potenza del Signore,
e dagli umili egli è glorificato.
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
perché in lui è radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il saggio. Dal libro del Siracide, capitolo 3, versetti 19-21, 30-31.
Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome.
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri.
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio. Salmo responsoriale, salmo 67.
Seconda Lettura:
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova. Dalla Lettera agli Ebrei, capitolo 12, versetti 18-19, 22-24.
Vangelo:
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato".
Disse poi a colui che l’aveva invitato: "Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti". Dal Vangelo secondo San Luca, capitolo 14, versetti 1.7-14.
La superbia fu il peccato di Lucifero.
Per la sua arroganza, Lucifero si ribellò a Dio, venendo decaduto dal Paradiso.
La superbia è il peccato da cui nascono gli altri peccati, come la gola, l'ira, la lussuria, l'invidia, l'avarizia e l'accidia.
L'uomo non deve imitarlo.
Al contrario, egli deve rispettare il prossimo ed essere umile.
Non deve mai dire: "Io sono bravo!".
Non deve mai dire: "Io sono migliore degli altri".
Non deve mai dire: "Il mio prossimo è ignorante".
Non deve mai dire: "Il mio prossimo è stupido".
Al contrario, egli deve rispettare il prossimo.
Ovviamente, l'uomo deve rispettare Dio.
Non deve bestemmiare, non deve insultare la Chiesa e non deve denigrare i santi.
Chi rispetta ed ama Dio, Dio rispetta ed ama anche il prossimo.
Il cristiano deve essere vicino al prossimo, senza vergogna.
Il Santo Padre, Papa Francesco, ci sta insegnando ciò.
Leggete l'articolo del quotidiano britannico "The Telegraph" che mi è stato segnalato dall'amico Carlos Echevarria di Miami (Florida) e che è intitolato "Pope calls Argentinian rape victim with words of comfort".
Esso parla del Papa che ha chiamato una ragazza stuprata da un poliziotto in Argentina.
Il Papa (un'autorità importantissima) che chiama un'umile ragazza è l'esempio perfetto di umiltà e di rispetto per il prossimo.
Cordiali saluti.
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