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sabato 31 agosto 2013

Turchia, vogliono riconvertire Hagia Sophia in moschea?

Cari amici ed amiche.

Il mio fidato collaboratore Angelo Fazio mi ha inoltrato questo intitolato "Turchia, voci insistenti vogliono trasformare Santa Sofia in moschea":


"Altre due chiese - quella di Nicea e quella di Trabzon - sono state convertite da musei in moschee. Santa Sofia a Costantinopoli rappresenta il simbolo della conquista ottomana. Il progetto neo-ottomano di Erdogan ha bisogno di questo simbolo per nascondere la crisi economica e sociale in cui versa la Turchia. Bartolomeo I: Santa Sofia potrà aprile al culto solo come chiesa cristiana.

Istanbul (AsiaNews) - Prendono sempre più consistenza le voci sulla futura trasformazione della cattedrale di Santa Sofia in moschea. Tali voci preoccupano perché altri due templi, anch'essi dedicati a Santa Sofia, sono stati di recente trasformati da musei in moschee. Le due chiese in questione sono quella di Santa Sofia di Nicea (Iznik), sede del primo concilio ecumenico, e quella di Santa Sofia a Trabzon.

Per la storia, con la caduta di Costantinopoli (1453), tutte le chiese furono trasformate in moschee, ma con l' avvento della Repubblica Turca nel 1923, i monumenti più importanti furono trasformati in musei.

A dare corpo alle voci sulla moschea a Santa Sofia, è anche la rivista Skylife, assai importante e di ampia tiratura, distribuita gratuitamente sugli aerei della compagnia di bandiera Turkish Airlines, vera e propria immagine del successo del governo di AKP in tutto il mondo. Un articolo assai corposo in lingua inglese e turca sembra predisporre la gente ad un progetto già in gestazione .

Sulla copertina appaiono evidenti gli intenti, presentando l'immagine della cattedrale di Santa Sofia sotto la scritta: "La Moschea dei Sultani".

Nel corpo dell'ampio testo si enfatizza la trasformazione della cattedrale in moschea (nel 1453) e la sua storia successiva. Quasi ignorata la storia millenaria della chiesa prima della caduta di Costantinopoli.

Leggendo con attenzione l'articolo, si riceve il messaggio che la cattedrale della cristianità ortodossa è il simbolo più alto della conquista di Costantinopoli da parte degli ottomani e una specie di punto di riferimento dei sultani. Si cerca di dimostrare che Santa Sofia ha toccato il culmine della sua gloria e splendore solo dopo la conquista di Costantinopoli nel 1453.

Nello stesso articolo il prof Semavi Eyice racconta che la sopravvivenza fino ad oggi di Santa Sofia è dovuta a Sinan, un architetto del XVI secolo, cristiano di origine, poi convertito all' islam grazie alla politica giannizzera degli Ottomani. Da parte sua, il prof Ahmet Akgunduz sottolinea che Santa Sofia costituisce il ricordo vivo di Mehmet il conquistatore e pertanto dovrà essere restaurata al più presto e tornare alla "sua" spiritualità, quella della moschea.

Da un certo punto di vista, queste voci e posizioni non sorprendono più, visto come si evolvono le cose nella Turchia dell' AKP, il partito di Recep Tayyip Erdogan.

È impressione diffusa che vi sia un tentativo di polarizzare la società turca, esaltando il passato e le tradizioni ottomane, per nascondere la crisi che inizia a colpire anche questa parte del mondo: la lira turca sta precipitando nei confronti di euro e dollaro; la crisi siriana e la politica interventista di Erdogan che si prepara ad importantissime sfide elettorali nel 2014, dopo i fatti di Gezi Park.

Interrogato dal giornale turco Milliyet sulla possibile trasformazione di Santa Sofia in moschea, il patriarca ecumenico Bartolomeo I aveva risposto che Santa Sofia può riaprire dal punto religioso, solo come chiesa cristiana, altrimenti continui a rimanere un museo
.".

Ringrazio dello spunto l'amico Angelo.
L'articolo è stato scritto da NAT sul sito "Polis".
Ora, io sono sconvolto da questa notizia e spero che non sia veritiera.
La riconversione in moschea della basilica di Santa Sofia (Hagia Sophia, che fu prima basilica cristiana, poi moschea o che oggi è un museo) sarebbe una catastrofe.
Sono d'accordo con il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I.
La basilica di Hagia Sophia deve restare museo o, se deve avere una fruibilità religiosa, deve ridiventare una chiesa cristiana, magari concessa in uso alla Chiesa ortodossa, che per più che ovvie ragione ne sarebbe titolare e che avrebbe la priorità, e a quella cattolica, in determinate ricorrenze, come la Pasqua.
Proprio alla Chiesa cattolica, la mia Chiesa, mi rivolgo.
La Chiesa cattolica deve sostenere quella ortodossa in questo ambito.
La basilica di Hagia Sophia deve tornare ad essere una chiesa cristiana, una chiesa che in quel maledetto 29 maggio 1453 fu tolta con la forza.
Infatti, i giannizzeri (fanteria dell'esercito ottomano che fu formata da giovani cristiani tolti a forza alle famiglie e convertiti all'Islam così bene da diventare più fanatici dei fedeli musulmani turchi) fecero cose a dir poco abominevoli.
Sfondarono le porte a colpi di ascia, sgozzarono i preti che dicevano messa, uccisero le donne in preghiera e, non  sazi di orrore, presero i bambini e li stuprarono sugli altari.
Poi, la chiesa fu convertita in moschea.
Riconvertire la basilica di Hagia Sophia in chiesa sarebbe un gesto di riconciliazione e di pace da parte delle autorità turche.
I musulmani hanno già le loro moschee ad Istanbul, come la Moschea Blu, la Fatih Camii (che si trova al posto della chiesa dei Santi Apostoli), la Fethiye Camii (ex chiesa della Theotokos Pammakaristos), la Küçük Aya Sofya Camii (ex-chiesa dei Santi Sergio e Bacco), la Zeyrek Camii (ex chiesa di Cristo Pantocratore), l'ex-chiesa domenicana di Galata, la Beyazit Camii e tante altre.
Da notare che molte di queste moschee sono ex chiese.
Almeno, ridiano a noi cristiani la basilica di Santa Sophia e tolgano la legge che vieta di costruire nuove chiese ed edifici religiosi non musulmani presso la pubblica via. 
Sarebbe anche un gesto di buona volontà da parte delle autorità turche riguardo la libertà religiosa dello Stato.
Cordiali saluti.







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