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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 24 maggio 2013

La Santissima Trinità

Cari amici ed amiche.

Le letture delle Sante Messe di sabato pomeriggio e di domenica possono essere trovate sul sito "La Chiesa.it".
Leggete il testo che l'amico Giovanni Covino (SEFT) mi ha inoltrato e che è intitolato "L'anima mia esulti nel Signore. Dalla «Spiegazione dell'Ecclesiaste» di san Gregorio di Agrigento":

"Va', mangia con gioia il tuo pane, bevi con cuore lieto il tuo vino perché Dio ha già gradito le opere tue (Qo 9, 7).

Potremmo prendere queste parole come una sicura e sana norma di saggezza umana per la vita di tutti i giorni. Tuttavia la spiegazione anagogica ci porta ad una considerazione più alta, e ci insegna a considerare il pane celeste e mistico che è disceso dal cielo e ha portato la vita nel mondo. Così pure bere il vino spirituale con cuore sereno significa dissetarsi di quel vino che uscì dal costato della vera vite, al momento della sua passione salvifica. Di essi così parla il vangelo della nostra salvezza: Avendo preso del pane, dopo averlo benedetto, Gesù disse ai suoi discepoli: Prendete e mangiate: questo è il mio corpo, offerto in sacrificio per voi in remissione dei peccati. Similmente prese anche il calice e disse: Bevetene tutti: questo è il mio sangue della nuova alleanza, sparso per voi e per molti in remissione dei peccati (cfr. Mt 26, 26-28). Coloro dunque che mangiano questo pane e bevono questo mistico vino gioiscono ed esultano e possono esclamare a gran voce: Hai portato la gioia nel nostro cuore (cfr. Sal 4, 7).

A mio giudizio, è proprio a questo pane e a questo vino che si riferisce la Sapienza di Dio sussistente, cioè Cristo nostro salvatore, quando ci invita alla comunione vitale con se stesso, Verbo divino. Lo fa con le parole del libro dei Proverbi: «Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato» (Pro 9, 5). Coloro ai quali viene rivolto questo invito, devono compiere opere di luce, in modo da avere le loro anime splendenti non meno della luce stessa, come dice il Signore nel vangelo: «Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli» (Mt 5, 16). Anzi in tal caso vedranno scendere sul loro capo anche l'olio, cioè lo Spirito di verità, che li proteggerà e li preserverà da ogni maleficio di peccato
.".

Ora, per noi cristiani, Dio è Padre, Figlio e Spirito Santo.
Il nostro Credo recita:

"Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili.
Credo in un solo Signore Gesù Cristo, Unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti secoli.
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero.
Generato e non creato, della stessa sostanza del Padre.
Per mezzo di Lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nella Vergine Maria e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, mori e fu sepolto.
Il terzo giorno è resuscitato secondo le Scritture.
E' salito al cielo e siede alla destra del Padre e di nuovo verrà nella gloria per giudicare vivi e morti e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo che è Signore è dà la vita,  e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti. 
Credo alla Chiesa, una Santa, Cattolica ed Apostolica, professo in un solo Battesimo per il perdono dei peccati, e aspetto la resurrezione dei morti e la vita nel mondo che verrà. Amen.".

Nel Credo (che recitiamo durante la Messa) c'è tutto il mistero della Santissima Trinità: un Dio unico che vive in tre persone distinte, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Il Padre è il creatore del mondo e dell'uomo.
Egli inviò il suo alito di vita, che in ebraico è chiamato "Ruah", che già fu una prima manifestazione dello Spirito Santo.
Quando creò l'uomo, Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza ed abbia dominio sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sul bestiame e su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. Dal libro della Genesi, capitolo 1, versetti 26-27".
In questo passo, Dio parla di sé al plurale.
Questo ci deve fare riflettere.
Dio fece l'uomo ad immagine del Suo Figlio e gli diede la vita con lo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo intervenne attraverso i patriarchi ed i profeti.
Il Figlio, Gesù Cristo, si incarnò nella ventre della Vergine Maria e si fece uomo.
Morì in croce, fu sepolto e resuscitò per salvare l'umanità e farla libera dal male.
Questo è il mistero della Santissima Trinità e ci può aiutare a comprendere il testo di San Gregorio.
Cordiali saluti.





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