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giovedì 23 maggio 2013

Pontremoli, i misteri

Cari amici ed amiche.

Prima di incominciare, leggete questa mia poesia:


"CANTO PONTREMOLESE

"Non dire di me
 se di te non sai,
 pensa di te che di me dirai".

Sì...da la Cisa 'n calar...
ubi da 'l Verdeno, sì spaccato monte,
ne la Terra di Luni Funt Ergema sì fé per portar...
al cavalier...com' al pellegrino et al mercante...
ostello et ponte...com'in giudicio...sì in Redemptio...
come sua littra ultima judaica, Tau, canta...
et ubi primo l'Apostolo si mise...per al Cor cammino...
com'in Chartres...per arrivar...sì vanta...
et sì da la roccia ibi 'n Puntrémal il misterio divino...
ne l'acqua viva si fé...come Christi signare...
et per la Sancta Roma il cammino 'ntra 'l mar et la selva...
in loco questo...onne cosa et la Palora ancor havi a mostrare...
d'acqua viva...come per fora tener la belva!".

Oggi vi voglio parlare dei misteri di una città toscana, Pontremoli.
Pontremoli si trova in Lunigiana, nella Provincia di Massa-Carrara.
Questa cittadina è ricca di storia e misteri.
La sua origine è antichissima.
Pare che essa fosse stata l'antica Apua, la capitale dei Liguri Apuani.
Tra il 180 ed il 179 BC, i Liguri Apuani furono sconfitti dai Romani.
Nell'Alto Medio Evo, Pontremoli fu soggetta all'Abbazia di San Colombano di Bobbio.
Nel 774 AD, il Sacro Romano Imperatore Carlo Magno donerà anche la selva di Montelungo all'abate di Bobbio.
La sua importanza crebbe durante il Medio Evo, per via della Via Francigena.
Qui ci fu un mistero inerente al nome.
Il suo presunto nome latino fu Pons Tremolus.
Ora, questo nome potrebbe ricondurre ad uno dei tanti "ponti del diavolo".
I "ponti del diavolo" sono quei ponti medioevali che furono fatti con grande perizia tecnica e che per alcuni furono fatti con  forze "diaboliche".
Il "Ponte Gobbo" di Bobbio è un esempio di "ponte del diavolo".
Però, sull'origine del nome di Pontremoli c'è un'altra storia.
Gli abitanti della zona del Verdeno venivano chiamati Vergêma.
Questo nome deriva dal Monte Vergine, un monte che franò come se fosse stato uno scalino.
Il Verdeno è uno scalino di questo.
Nel Verdeno vi erano dei funtanin, ossia delle polle d'acqua.
Secondo una certa tradizione, le sorgenti d'acqua avevano il potere di richiamare gli spiriti.
Da qui, derivò il nome  funtanin d'Vergêma, ossia "funtanin dei Vergema"  che divenne poi Funt Ergema e poi Funtrema.
Funtrema divenne poi Funtremal. 
Il nome Funtrema divenne poi Puntrémal.
L'arcivescovo di Canterbury Sigerico (950-994) annoverò nel percorso della Via Francigena il nome Pontremel.
Pontremoli fu noto per la vicenda di Pier delle Vigne, il consigliere dell'imperatore Federico II di Svevia, che nel 1294 lo fece trascinare ed accecare proprio sulla piazza.
Il XIII canto dell'Inferno della Divina Commedia di Dante parla di una "platea ecclesie Sancti Geminani".
Nel 1319 vennero i Malaspina e nel 1322 vennero gli Antelminelli.
Nel 1331, l'imperatore Giovanni I di Boema vendette Pontremoli al signore di Verona Mastino II della Scala e nel 1339 passò ai Visconti, i signori di Milano.
Dal 1404 al 1433, Pontremoli fu in mano ai Fieschi, una famiglia di Genova. Poi, tornò ai milanesi.
Nel 1495, Pontremoli fu saccheggiata dalle truppe dei re di Francia Carlo VIII.
Il saccheggio avvenne prima della Battaglia di Fornovo, che vide coinvolta anche la mia Mantova.
Dal 1508 al 1522, Pontremoli fu territorio francese.
Nel 1526, passo al Sacro Romano Impero, con l'imperatore Carlo V.
Nel 1647, Pontremoli passò alla Repubblica di Genova.
Tre anni dopo, il borgo passò al Granducato di Toscana.
Con le riforme leopoldine, nel 1777, Pontremoli divenne territorio autonomo e un anno dopo divenne una città.
Nel 1834 ci fu un terremoto che danneggiò il centro.
Nel 1847 ci fu il Trattato di Firenze con cui il Ducato di Parma si annetté Pontremoli che mantenne il dominio su di essa fino all'unità d'Italia.
Ora, Pontremoli è un luogo pieno di misteri.
Il primo è quello delle statue-stele.
Queste statue-stele sono raccolte nel Museo delle Statue-Stele della Lunigiana, che si trova proprio a Pontremoli, nel castello del Piagnaro
Ora, queste statue stele sono una via di mezzo tra il menhir ed una figura antropomorfa.
Qui c'è qualcosa di strano che unisce il Pontremoli al mio Comune, Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Queste statue-stele somigliano a quella figura che si trova murata nella torre campanaria della frazione di Barbassolo.
Queste statue sono un mistero.
Per alcuni, pare che siano etrusche.
Per altri pare che esse siano romane.
Non si sa nemmeno chi o che cosa raffigurino.
Un altro mistero è legato ai Cavalieri Templari.
Esiste, infatti, una chiesa. Quella chiesa è denominata Chiesa di San Giacomo del Campo.
Secondo alcuni, pare che questa chiesa sia legata in qualche modo alla Santuario di Santiago di Compostela.
Poco distante, infatti, sorge la Chiesa di San Giacomo d'Altopascio con il suo monastero.
Questo complesso era dei Cavalieri del Tau di Altopascio.
La lettera Tau è l'ultima lettera dell'alfabeto ebraico ed è segno di giudizio e redenzione.
Ora, i Cavalieri del Tau di Altopascio dovevano essere legato ai Templari, le cui mansioni costellavano la Via Francigena.
Nel duomo, intitolato alla Madonna del Popolo, vi è un affresco particolare.
Nella "Crocifissione" vi è il cartiglio con scritto l'acronimo "I.N.R.I" con la lettera "N" a rovescio.
Ora, io ho fatto una ricerca sul sito "Due Passi nel Mistero"  e ho trovato queste affermazioni:

"Ci si stupisce dinanzi alla presenza di una N(ma potrebbe capitare anche per qualsiasi altra lettera) scritta in senso contrario a quanto siamo abituati a leggere e a vergare nelle nostre attività quotidiane. Spesso succede che, non comprendendo il motivo di un 'fenomeno' vi attribuiamo significati strani, misteriosi. Del resto,proprio ciò che non si conosce, che si ignora, è mistero. Affascinante e interessante è addentrarsi in esso,per capire e scoprire cosa effettivamente nasconda,se esiste una spiegazione plausibile o se esso sia destinato a restare senza risposta.

I dipinti di SIGNOL e le sue firme:una mia teoria

Visitando la chiesa di S.Sulpice, nell'agosto 2005, ovviamente ho potuto visionare i 'celeberrimi'dipinti attribuiti a Emile Signole, che hanno la caratteristica di avere le firme,a due a due,differenti:due presentano una N dritta nel cognome,due una N inversa.




Ciò ha fatto versare fiumi di inchiostro cercando di comprenderne il motivo,

che si rifiuta essere quello della 'casualità',ovvero che l'artista l'abbia fatto in modo automatico,e che debba esistere una ragione più recondita (e lascio ai lettori leggere le teorie che sono emerse in merito).

Io propongo una chiave di lettura diversa,nata dalla curiosità di capire se Signol firmasse tutti i suoi dipinti in tal modo.Ebbene,non è assolutamente così! Egli,nato nel 1804 a Parigi e morto a Montmorency nel 1892,fu un insigne professore dell'Ecole des Beaux-Arts di Parigi e frequentò l'Accademia a Roma,città nella quale lasciò anche alcune opere. Ha eseguito molti dipinti,dal ritratto di Berlioz ad uno straordinario dipinto sulla Prima Crociata,da temi religiosi(esempio,Cristo alla tomba e quelli di S. Sulpice stessa) ai ritratti di alcuni re Merovingi).Stranamente,si fa una certa fatica a trovarlo sui testi d'arte.

Eppure le sue opere sono conservate in musei importantissimi,come al Louvre,dove si trova questa splendida tela,Cristo e l'Adultera, in cui la firma di Signol ho evidenziato con una freccia nera(proprio sopra al marchio di proprietà dell'immagine).Si vede poco chiaramente ma ingrandendo è evidente come la firma dell'artista non sia uguale a quella presente nei suoi dipinti di S.Sulpice,appare 'per esteso' (nome e cognome)e in un carattere stampatello minuscolo(sembra corsivo). Dunque? Qual'è la vera firma di Signol? Inoltre,in questo enigmatico quadro (andrebbe analizzato nel simbolismo ma ciò esula dalla sede in questione) è riportata una scritta sul pavimento,in latino(con la N dritta),che più o meno significa 'Chi è senza peccato scagli la prima pietra', alludendo alla situazione
.".
Ora, io sospetto che l'autore avesse voluto ricondursi al "Titulus Crucis", che si trova nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
La tavola è posteriore ma la parte in cui ci sono le scritte è dell'epoca di Cristo.
Pare che chi scrisse la tavola che secondo le Scritture fu messa sopra la testa di Cristo crocifisso fosse stato ebreo.
Infatti, le scritte sono da destra a sinistra.
Nella chiesa di San Pietro vi è un labirinto simile a quello che si trova nella cattedrale di Chartres.
Pare che questa labirinto sia un cammino iniziatico.
Questi sono solo alcuni dei misteri di Pontremoli, una città che consiglio a tutti di visitare.
Cordiali saluti.

















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Ringrazio un caro amico di questa foto.