L'Unione Giovani Ebrei Italiani (UGEI) apre ai non ebrei.
La decisione è stata presa ad un congresso che si è tenuto oggi a Milano.
L'Unione Giovani Ebrei italiani ha deciso di permettere anche ai non ebrei di partecipare alle sue attività.
Questa decisione riguarda in particolare quei non ebrei che, per ragioni familiari, possono avere legami con l'Ebraismo.
Io saluto questa cosa molto positivamente.
Questa potrebbe essere un'occasione di dialogo con quelli che, per noi cristiani, sono i nostri fratelli maggiori.
Per noi cattolici, l'antisemitismo è (e deve essere) una cosa esecrabile e da condannare.
Come disse Papa Pio XI, l'antisemitismo non è compatibile con la religione cattolica, poiché spiritualmente noi siamo tutti semiti.
In effetti, noi cattolici abbiamo la Torah, il Vecchio Testamento.
Gesù Cristo era un ebreo.
Anche la Vergine Maria e San Giuseppe suo sposo erano ebrei.
Se noi fossi antisemiti, faremmo carta straccia del Vecchio Testamento e sputeremmo in faccia a Gesù Cristo, quel Signore che noi cristiani cattolici veneriamo.
Oggi, io sono andato al Santo Rosario per la Madonna di Fatima a Bonferraro, una frazione del Comune di Sorgà, in Provincia di Verona.
Andare al Santo Rosario non è rendere omaggio ad un'ebrea?
Inoltre, anche tra noi cristiani ci sono persone che possono avere avi ebrei.
Per esempio, il cognome di mia madre è Messina.
Tutti i cognomi che si rifanno ai nomi di città sono cognomi legati all'Ebraismo.
Infatti, molti degli ebrei sefarditi (spagnoli) che nel XV furono costretti a lasciare la Spagna e ad andare in Sicilia, anche se convertiti al cattolicesimo, assunsero come cognomi i nomi delle città.
Dunque, io saluto questa idea molto positivamente.
Cordiali saluti.
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