Vi voglio parlare della Repubblica di Ancona.
Essa fu una repubblica oligarchica nata nel secolo XI e che terminò nel 1532, con l'annessione nei territori pontifici.
Il suo territorio si estendeva tra i fiumi Esino, Musone ed Aspio ed era costellato dai castelli di Monte San Vito, Fiumesino, Barcaglione, Camerata, Castel Sant'Emilio, Falconara, Agugliano, Polverigi, Offagna, Bolignano, Camerano, Poggio, Massignano, Varano, Sirolo, Numana, Paterno, Sappanico, Gallignano e Monte Sicuro.
Alcuni di questi centri sono oggi Comuni a sé (come Falconara) mentre altri sono frazioni del Comune di Ancona (come Sappanico) o di altri Comuni.
Ora, questa repubblica oligarchica ebbe un motto che recitava: "Ancon Dorica Civitas Fidei".
Sul suo stemma (riportato qui sotto) figurava un cavaliere che ritratto nell' atto di correre a cavallo con una spada mentre sul suo stendardo figurava una croce greca gialla su campo rosso, un po' come la bandiera svizzera.
Essa ebbe alleanze con l'Impero Bizantino e la Repubblica di Ragusa, l'attuale Dubrovnik, in Croazia.
Visse di commerci di legname, spezie, stoffe e carta.
La religione di Stato era quella cattolica ma ci furono anche comunità greco-ortodosse ed ebraiche, che vissero in pace e tolleranza.
La sua moneta era l'Agontano.
La Repubblica marinara di Ancona fu spesso in guerra con Venezia.
Questi furono gli scontri tra Ancona e Venezia:
- 1149: scontri armati tra navi anconitane e veneziane;
- 1173: la flotta veneziana e l'esercito di Federico Barbarossa assediano Ancona;
- 1183: guerra tra Ancona e Venezia
- 1195: navi pisane ed anconitane si scontrano con la flotta veneziana
- 1229: guerra tra Ancona e Venezia
- 1257: guerra tra Ancona, alleata con Pisa, e Venezia
- 1273: guerra tra Venezia ed una lega antiveneziana di cui faceva parte anche Ancona
- 1277: scontro armato tra la flotta veneziana e quella anconitana
- 1428: guerra tra Ancona e Venezia.
Papa Alessandro III (1100-1181) riconobbe de facto l'indipendenza di Ancona.
Nel 1443, Papa Eugenio IV la dichiarò Repubblica, insieme a Ragusa, a cui era legata fraternamente.
Nel XIV secolo, però, Ancona fu debole.
Il Malatesta la presero tra il 1348 ed il 1383. Nell'ambito delle azioni del cardinale Egidio di Albornoz (1310-1367), che preparò il ritorno del Papa a Roma, i Malatesta furono sconfitti a Paterno, uno dei castelli di Ancona.
Albornoz rientrò ad Ancona, ove fece costruire una rocca dagli interni sfarzosi.
La rocca dell'Albornoz rimase in piedi fino al 1383, anno in cui fu distrutta dal popolo.
Il castellano, infatti, passò al servizio dell'Antipapa Clemente VII (1342-1394).
Intanto, Ancona intrattenne anche rapporti commerciali con i Turchi.
Con il pretesto di una possibile invasione turca attraverso Ancona, Papa Clemente VII fece costruire una fortificazione nella città da Antonio da Sangallo il Giovane nel 1532.
Il 19 settembre di quell'anno le truppe papali occuparono Ancona, che venne incorporata completamente nello Stato Pontificio e vi rimase fino al 1859, anno in cui le Marche passarono al Regno d'Italia.
Ora, nella storia di questa repubblica marinara, vi sono aspetti particolari.
Guardate il gonfalone, una croce gialla sul campo rosso.
Sostituite il giallo con il bianco e rovesciate i colori, ossia dipingete di rosso la croce e di bianco il campo.
Non vi dice nulla?
La croce rossa sul campo bianco è la bandiera dei Cavalieri dell'Ordine Templare.
Inoltre, sul suo stemma è ritratto un cavaliere.
La moneta della Repubblica marinara di Ancona era l'Agontano.
Su una delle due facce era raffigurata una croce di malta.
La croce di Malta è simbolo di lealtà, pietà, franchezza, coraggio, gloria, disprezzo per la morte, solidarietà verso i poveri ed il malati e rispetto per la Chiesa.
Tutte queste caratteristiche furono dei Cavalieri dell'Ordine Templare.
I templari erano già presenti sul territorio anconitano.
Vi era una commanderia (una sede templare) in Val d'Esino e vi erano numerose abbazie legate a quell'ordine. (1)
In città come Osimo vi sono edifici con simbologie templari.
Anche il motto di Ancona, "Ancon Dorica Civitas Fidei" , riprende un po' dai motti templari.
Nel suo "De Laude Novae Militiae", San Bernardo di Chiaravalle (l'ispiratore dell'ordine) scrisse:
Il motto di Ancona riprende esattamente quanto scritto da San Bernardo sui Cavalieri dell'Ordine Templare e tutti i valori della croce di Malta (che si trovava sulle monete anconitane) riporta le parole dello scritto del santo.
Inoltre, la Repubblica marinara di Ancona fu cattolica ma riconobbe dignità alle minoranze ortodosse ed ebraiche, esattamente come fecero i Cavalieri Templari a Gerusalemme.
Inoltre, i cavalieri ebbero rapporti anche con i Turchi.
Ad Ancona vennero a commerciare anche i Turchi.
Guarda caso, Papa Alessandro III riconobbe l'indipendenza di Ancona nel 1100, un anno dopo la I Crociata, evento che (se pur non in veste di combattenti) vide i Cavalieri dell'Ordine dei Cavalieri Templari.
L'ultimo indizio è il Santuario della Santa Casa di Loreto.
Come avevo scritto nell'articolo intitolato "Papa Celestino V e la missione di Loreto", essa è legata ai Cavalieri Templari.
Nei muri della Santa Casa (che si trova dentro la basilica) sono state trovate croci rosse fatte di stoffa.
Ma che caso, Loreto era territorio della Repubblica marinara di Ancona.
Anzi, la stessa città si sviluppò intorno al santuario.
Ricordo che il suo comune confina con quello di Castelfidardo, un borgo che nel Medio Evo dipese dal vescovo Gentile di Osimo (nel 1196), una città legata ai Cavalieri Templari.
Il Comune di Castelfidardo confina sia con quello di Osimo e sia con quello di Camerano, uno dei castelli di Ancona e si trova a ridosso del fiume Aspio.
Forse, la pergamena di Chinon (redatta nel 1308 da Papa Clemente V), con cui venne concesso il perdono ai Cavalieri templari, impedì la distruzione di Ancona, che (guarda caso) ebbe a che fare con il cardinale Egidio di Albornoz, colui che ebbe il compito di riportare l'ordine nei territori dell'Italia centrale per preparare le condizione del ritorno a Roma dei Papi.
Tra coloro che fecero parte della commissione ci fu anche un cardinale prete, Landolfo Brancacci.
Il Brancacci era cardinale prete di San Ciriaco in Thermis.
San Ciriaco era (ed è) il Santo Patrono di Ancona.
Tutto ciò può essere anche l'ulteriore prova del legame tra Villa Montedomini ed i Cavalieri Templari.
Anche questo fu un caso?
Cordiali saluti.
1) Dal sito dei Cavalieri Templari cattolici
Nessun commento:
Posta un commento