leggete l'articolo del quotidiano "Il Giornale" che è intitolato "Moschea nella chiesa, insorge il Patriarcato: "Mai autorizzato nulla".
In merito alla questione della chiesa di Santa Maria della Misericordia, una chiesa di Venezia, che si vuole trasformare in moschea, il Patriarcato di Venezia ha rilasciato questa dura nota:
"In riferimento alla vicenda della chiesa veneziana di S. Maria della Misericordia e all’allestimento lì predisposto dal padiglione islandese nell’ambito della nuova edizione della Biennale d’Arte, si precisa quanto segue.
L’edificio in questione, chiuso al culto, non appartiene più a realtà ecclesiastiche ma è proprietà di privati dal 1973.
Per ogni utilizzo diverso dal culto cristiano cattolico va richiesta autorizzazione all'autorità ecclesiastica indipendentemente da chi, al momento, ne sia proprietario; tale autorizzazione, per questo specifico sito, non è mai stata richiesta né concessa.
Nello scorso mese di febbraio, inoltre, era stata richiesta al Patriarcato di Venezia la concessione di altri edifici sacri situati in città da mettere a disposizione per questa stessa installazione artistica; tale concessione non fu accordata per le stesse motivazioni che oggi vengono qui confermate.
La singolarità dell'intervento proposto - ora realizzato nella chiesa di S. Maria della Misericordia - comportava, infatti, maggiore attenzione e richiedeva il coinvolgimento delle comunità religiose interessate e non solo la valutazione dell'intervento artistico e l'eventuale autorizzazione all'uso di uno spazio, a chiunque esso appartenga.
La scelta di usare una chiesa chiusa al culto - e di proprietà non più ecclesiastica - non risolve questo aspetto, ma lo ignora. L'intervento così attuato ricade su componenti della città che avrebbero dovuto essere maggiormente coinvolte per meglio condividere un’esperienza che ha risvolti sociali, culturali e religiosi, anche nella prospettiva di accrescere le relazioni cordiali e la serena convivenza tra quanti vivono e frequentano Venezia, per eccellenza città dell'incontro tra culture e fedi differenti.".
Dunque, chi ha dato l'autorizzazione a trasformare la chiesa di Santa Maria della Misericordia in una moschea?
Se l'autorità ecclesiastica non ha rilasciato l'autorizzazione, la chiesa non poteva essere trasformata in moschea.
Oltretutto, stando ad alcune foto che ho preso dall'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "La chiesa diventa moschea: l'artista lascia i calzini sporchi nella vasca dell'acqua santa", non c'è stato neppure il rispetto per il luogo.
Per esempio, sono stati messi dei calzini sporchi nell'acquasantiera.
Pare che a fare questa cosa sia stato l'artista, perché francamente io non vedo niente di artistico nel mettere dei calzini in un'acquasantiera.
Inoltre, sono stati messi i medaglioni con i versetti del corano sugli altari, rovinando così gli stucchi.
Il mihrab non c'entra nulla con l'architettura della chiesa.
I musulmani volevano una moschea?
La moschea si sarebbe potuta fare a Mestre.
Questa è l'Italia, un Paese che si sta rovinando.
Cordiali saluti.
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