Adorazione dei Magi, dettaglio del sepolcro di Adelfia, Siracusa, IV secolo AD |
Melchior, Caspar et Balthasar...
accussì 'n sequi la Stidda...
pì la longa strata ieru...
et funu accussì 'n razia...
puru si lu Signuri nun canusciru...
et certu 'n humilitas sancta...
chisti tri Re Magi sarvizza appiru.
Italiano:
Che il Bambino nella stalla...
Melchiorre, Gaspare e Baldassarre...
così in seguire la Stella...
per la lunga strada andarono...
e furono così in grazia...
pure se il Signore non conobbero...
e certo in santa umiltà...
questi tre Re Magi salvezza ebbero.
Domani, sarà l'Epifania e si celebreranno i tre Re Magi che andarono da Gesù Cristo e portarono l'oro, simbolo di regalità, l'incenso, simbolo di divinità, e la mirra, simbolo di umanità.
Ora, questa mia poesia scritta in maccheronico siciliano e in italiano è intitolata "Superbia precedit fallum".
La superbia precede la rovina.
Ho trovato questa espressione nel libro di James Rollins, che è intitolato "La settima piaga".
Per la cronaca, sto leggendo quel libro.
Ora, io ho fatto un parallelismo.
I tre Re Magi, Melchiorre, Gaspare e Baldassarre, andarono da Gesù e trovarono la salvezza e la santità.
Tre persone rispettate, colte e (molto probabilmente) potenti, andarono a trovare un bimbo in una mangiatoia, facendo un viaggio lungo e rischioso.
Questo gesto fu un esempio di grande umiltà (contraria alla superbia) e portò queste tre persone che lo compirono alla salvezza e alla santità.
Questo fu importante.
Pur non essendo cresciuti nell'Ebraismo, queste tre persone conobbero il Messia che venne fuori dal popolo ebraico e che ruppe il muro tra gli ebrei ed i non ebrei.
Essi si sforzarono di avvicinarsi al Messia e furono premiati.
Questo messaggio è ancora attuale.
Nessun commento:
Posta un commento