Giulio Meotti (a sinistra) riceve il premio "Amici di Israele" nel 2016 |
Su "Italia Israele Today" vi è un'intervista a Giulio Meotti che è stata fatta da Gerardo Verolino.
Dell'intervista, riporto questo passo:
"Su “La Lettura” del “Corriere della sera”, Donatella Di Cesare, ha raccontato di come l’antisemitismo sia cresciuto più di ogni altro Stato europeo in Germania un Paese che non avrebbe fatto i conti onestamente col proprio passato. “Il memoriale dell’Olocausto, nel cuore della capitale-dice la di Cesare-ha avuto sin dall’inizio un ruolo ambivalente e ha funzionato come pietra tombale per compensare l’incapacità del lutto e per sopire le colpe tedesche”. Condivide questa analisi?
Il popolo tedesco doveva espiare, ma lo ha fatto nel modo sbagliato. Gettando su Israele un’ombra sinistra e perversa. I tedeschi non perdonano gli ebrei per la Shoah, così diventano agguerriti contro Israele. È uno strano fenomeno storico e psicologico. Espio la Shoah nazificando Israele".
In Germania è sempre presente il sentimento antiamericano ed Israele è visto da chi è antiamericano come la "longa manus" degli USA sul Medio Oriente.
Tuttavia, quello che emerge è ancora più inquietante.
Forse, in Germania è ancora presente l'antisemitismo.
Questa nuova forma di antisemitismo è l'"antisemitismo dell'altro non è migliore di noi".
Come ha risposto Meotti, I tedeschi non perdonano gli ebrei per la Shoah, la quale demolì completamente l'immagine della Germania nel mondo.
Le immagini della Shoah e dello scempio fatto dai nazisti dimostrarono al mondo la barbarie di questi ultimi e fecero cadere l'immagine della Germania molto in basso.
Ora, per "lavarsi la coscienza", i tedeschi demonizzano Israele, seguendo le mode tipiche di certa sinistra.
Così essi dicono: "In passato, noi facemmo del male con la Shoah ma oggi gli altri (gli ebrei israeliani) stanno facendo la stessa cosa, se non peggio".
Questo è un pensiero perverso che porta ad una nuova forma di antisemitismo.
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