Il Movimento 5 Stelle, un partito azienda?

Su "Il Giornale", vi è un articolo intitolato "Lo statuto di Rousseau: Davide Casaleggio è il capo assoluto del M5S".
L'articolo è di Sergio Rame.
Esso riporta una notizia de "Il Foglio", il quale ha pubblicato in esclusiva lo statuto dell'associazione Rousseau, l'associazione che controlla i voti online del Movimento 5 Stelle, e spunta fuori che il padre padrone dell'intera macchina è solo Davide Casaleggio.
In Casaleggio coincidono le figure di presidente e di tesoriere. In lui coincidono anche il consiglio di amministrazione e l'assemblea.
A me sembra che il Movimento 5 Stelle sia un partito azienda.
Essendone stato militante, so che in un partito vi sono varie figure.
So che i vari organi di un partito sono eletti con congressi. A qualcuno di essi ho anche partecipato.
Dunque, penso di saperne qualcosa.
A me inquieta sapere che vi sia un movimento completamente in mano ad una persona che ha potere assoluto su di esso e che oltretutto non mi pare nemmeno che sia candidata.
In pratica, se il Movimento 5 Stelle vincesse le elezioni e Luigi Di Maio diventasse premier, una bella mattina Casaleggio potrebbe dire di non essere contento di lui e spingere per sfiduciarlo.
A quel punto, i parlamentari del Movimento 5 Stelle che farebbero.
Darebbero ascolto alle direttive di Casaleggio o manterrebbero Di Maio?
Se non dessero ascolto alle direttive di Casaleggio, i parlamentari pentastellati rischierebbero di essere buttati fuori dal Movimento 5 Stelle o potrebbero esserci delle scissioni, con il rischio di caduta del governo.
In pratica, un governo eletto potrebbe essere tirato giù da una figura non eletta.
Per l'Italia, questo non sarebbe bene.