Egli ha saputo unire il suo Paese, a dispetto di ciò che dicono i mass media vicini ai democratici, e sta facendo ripartire gli USA.
Il crollo della disoccupazione è la prova di ciò.
Tuttavia, vi è una cosa ancora più importante.
L'articolo del blog di "Informare-blog di Gianni Fiaschetti" che è intitolato "Trump spacca l’élite globalista e manda in crisi la Ue".
Dell'articolo, riporto questo stralcio:
"Il Trump che abbiamo visto a Davos forse sta riuscendo a spaccare l’establishment globalista, utilizzando lo strumento più sorprendente: quello fiscale, che sta mettendo in crisi l’Unione europea, la quale , dopo la Brexit e la vittoria di Trump, era stata indicata come lo scudo dell’élite globalista. L’ex consigliere di Obama, Kupchan, era stato esplicito scrivendo che:
Stati Uniti e la Gran Bretagna saranno, almeno temporaneamente, latitanti quando si tratta di difendere l’ordine liberale internazionale, l’Europa continentale dovrà difendere la posizione. Nel momento in cui la coesione interna dell’Unione europea è messa alla prova dallo stesso populismo che occorre sconfiggere, non è buon momento per chiederle di colmare il vuoto lasciato dal disimpegno anglo-americano. Ma almeno per ora, la leadership europea è la migliore speranza per l’internazionalismo liberale.
Mi spiego: lo schema promosso dall’élite globalista prevedeva, fino ad oggi, la creazione di un blocco unico nella Ue, con il progressivo sradicamento delle identità e delle strutture nazionali, con il corrispettivo trasferimento dei poteri esecutivi e legislativi a entità sovranazionali, con ila conseguenza di favorire i grandi gruppi multinazionali. Il Trattato CETA tra Ue e Canada, che riprende diversi punti salienti del defunto trattato TTIP, ed approvato nel silenzio dell’opinione pubblica, mira da un lato a sbarazzarsi dei vincoli giuridici nazionali, conferendo ai privati e non a una Corte suprema, l’ultima istanza nel caso in cui una grande azienda si senta danneggiata da leggi o provvedimenti nazionali, dall’altro, ovvero svuotando uno dei pilastri del nostro sistema democratico, dall’altro promuovendo non la concorrenza ma l’armonizzazione fiscale fra i Paesi della Ue, con un doppio standard: livelli impositivi crescenti per i cittadini e le società locali, scappatoie con regimi agevolati (biasimati pubblicamente ma di fatto permessi) per i grandi gruppi multinazionali.".
Trump sta mettendo in discussione l'establishment dell'Europa unita sotto il segno della tecnocrazia.
Trump sta mettendo in discussione questa idea socialisteggiante di un'Europa e di un mondo privo di identità.
L'elezione di Trump è avvenuta proprio perché in larghe fasce del popolo americano sentono questo rischio di perdere la propria identità e la propria cultura.
Pensiamo all'idea cretina del predecessore di Trump, Barack Hussein Obama, di cancellare completamente la bandiera degli Stati Confederati (a suo dire) per "combattere il razzismo".
La bandiera degli Stati Confederati fa parte della storia degli USA.
Arrivare a cancellare pezzi di storia non è certo un modo efficace per combattere il razzismo.
Al contrario, Obama dovrebbe spiegare i suoi rapporti con l'associazione "Nation of Islam", un'associazione di neri musulmani americani che pratica il razzismo ai danni dei bianchi.
L'amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha segnalato il profilo Twitter di Benny Johnson che mostra una foto in cui sono ritratti Obama ed il leader di Nation of Islam Louis Farrakhan.
Ringrazio Angelo, come sempre.
Trump sta ridando dignità agli USA e la ridarà anche all'Occidente.
Il discorso di Trump è stato apprezzato anche da moltissimi democratici mentre i repubblicani sono al settimo cielo: l'economia va benissimo, ha superato il 4% e la disoccupazione è ai minimi storici, il cambio con l'euro favorisce l'acquisto di beni americani, meglio di così!
RispondiEliminaSiamo noi che abbiamo bisogno della stessa cura e se diamo riducia al centrodestra è proprio quello che succederà utilizzando la stessa leva usata da Trump, la flat tax