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domenica 14 gennaio 2018

La questione dell'Inquisizione, la parola a Rodney Stark

Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio di questo stralcio dell'articolo intitolato "Rodney Stark difende i cattolici" , il quale è stato scritto da Paolo Mieli e pubblicato su "Il Corriere della Sera":
"La Baylor University di Waco (Texas) è nota dal 1845, anno in cui fu fondata, per essere il più grande ateneo battista, per la sua gloriosa squadra di football — i Baylor Bears — e per essere stata fino a poco tempo fa un centro mondiale dell’ostilità alla Chiesa di Roma. Quest’ultimo elemento accresce il valore di un libro, False testimonianze (edizioni Lindau), che un docente della stessa Baylor, Rodney Stark, ha ideato per «smascherare alcuni secoli di storia anticattolica». «Non sono cattolico», afferma Stark nella prefazione, «e non ho scritto questo libro per difendere la Chiesa; l’ho scritto per difendere la storia». «Confesso», ricorda Stark, «che quando per la prima volta mi sono imbattuto nell’affermazione secondo cui non solo l’Inquisizione spagnola sparse ben poco sangue, ma fu essenzialmente una forza di primo piano a sostegno della moderazione e della giustizia, l’ho liquidata tra me e me come l’ennesimo esercizio di bizzarro revisionismo da parte di qualche autore a caccia di notorietà». Poi però lo studioso iniziò a fare delle accurate ricerche e scoprì che era stata proprio l’Inquisizione ad impedire che la sanguinosa caccia alle streghe, dilagata in gran parte dell’Europa nel XVI e XVII secolo, attecchisse anche in Spagna e in Italia dove, per strano che possa sembrare, «invece di bruciare le streghe gli inquisitori mandarono sulla forca alcune persone colpevoli di aver bruciato le streghe».".

Premetto da subito che uno dei prossimi articoli che potrei fare pubblicare su "La Civetta", la rivista dell'Associazione Culturale Pensiero e Tradizione di Mantova con cui collaboro, sempre con la collaborazione del fidato Fazio, in merito alla questione che sto per trattare: l'Inquisizione.
Tra l'articolo già pubblicato sulla succitata rivista, quello che parla di Benedetto Fontanini, è stato redatto con il contributo di Fazio.
Sarei ben lieto di dare altro materiale alla succitata rivista, per cercare di favorire la nascita di una storiografia che tratti i temi senza il pregiudizio dell'ideologia, cosa che purtroppo, specie nei giorni, nostri è presente.
Sarò forse un po' troppo ambizioso?
Sia ben chiaro, io non voglio riabilitare l'Inquisizione ma penso che certe cose debbano essere dette.
Dire che, per esempio, l'Inquisizione sia stata operativa nel Medio Evo non è vero.
Fu vero che l'Inquisizione nacque nel Medio Evo (precisamente nel XIII secolo) essa fu realmente operativa a partire dal XV secolo, precisamente dal 1478, quando i sovrani spagnoli Ferdinando II d'Aragona (10 marzo 1452-23 gennaio 1516) ed Isabella di Castiglia (22 aprile 1451-26 novembre 1504) chiesero al Papa di allora, Sisto IV (Francesco Della Rovere, 21 luglio 1414-12 agosto 1484) di istituirla nel loro Paese.
L'Inquisizione spagnola fu sotto il controllo della corona.
Poi, l'azione dell'Inquisizione si fece ancora più dura nel XVI secolo, con l'avvento del protestantesimo.
Il 21 luglio 1542, Papa Paolo III (Alessandro Farnese, 29 febbraio 1468-10 novembre 1549) costituì l'Inquisizione romana, ossia la "Congregazione della sacra, romana ed universale Inquisizione del santo Offizio".
Ora, guardate la cartina qui sotto.

Il protestantesimo stava prendendo sempre più territori e la Chiesa di allora fu sotto attacco.
Laddove arrivavano i protestanti e questi trovavano l'appoggio di governanti compiacenti, il protestantesimo si diffondeva.
La Chiesa doveva difendersi. Lo fece con il Concilio di Trento (1545-1563) e con l'Inquisizione.
Certo, per certi versi, oggi noi dovremmo parlare di "abuso di legittima difesa".
Però, va ricordato che in realtà, spesso e volentieri, l'Inquisizione evitò a tanta gente la condanna a morte.
Inoltre, l'Inquisizione non ebbe certo il monopolio della violenza.
Pensiamo, per esempio, a re Cristiano III di Danimarca (12 agosto 1503-1 gennaio 1559), il quale impose il luteranesimo nel suo Paese con un colpo di Stato nel 1536.
Quanta gente morì a causa sua?
Ricordo l'ultimo vescovo della diocesi cattolica di Hólar, Jón Arason, fu fatto uccidere da re Cristiano III (che allora governava anche l'Islanda, l'isola in cui si trovava la diocesi in questione) il novembre 1550.
Persino Martin Lutero ebbe da dire.
Non parliamo di ciò che accadde nell'Inghilterra a partire dal 1534, anno in cui re Enrico VIII (28 giugno 1492-28 gennaio 1547) provocò lo Scisma anglicano.
Mi basta pensare a quello che il re fece fare contro le popolazioni del nord dell'Inghilterra tra il 1536 ed il 1539.
Le popolazioni si opposero alla dissoluzione dei monasteri, al protestantesimo dei chierici nominati e alla tassa sul battesimo ed il re fece una politica repressiva.
Durante il periodo della regina Elisabetta I (7 settembre 1533-24 marzo 1603) ci furono persecuzioni contro i cattolici, le quali furono scatenate da un personaggio come Francis Walsingham (1532-6 aprile 1590), il quale metteva spie dappertutto e (forse) potrebbe avere anche provocato la morte di James Crichton (1560-2 luglio 1582) qui a Mantova.
Mi fermo qui per non andare oltre e per non togliere materiale ad un possibile futuro articolo su "La Civetta".
Ricostruire e raccontare la storia è una cose ed usarla per attaccare una certa parte è un'altra.
Usare la storia per diffamare questa o quell'altra parte è un atto di violenza alla medesima.

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