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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 23 settembre 2014

XXVI Domenica del Tempo Ordinario



Cari amici ed amiche,

Le letture delle Sante Messe di sabato pomeriggio e domenica mattina saranno i seguenti testi:
Dal libro del profeta Ezechiele, capitolo 18, versetti 25-28.

Così dice il Signore:
"Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore”. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?
Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso.
E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà".

Parola di Dio.




Salmo responsoriale. Salmo 24-

Ritornello: Ricordati, Signore, della tua misericordia.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno.

Ricordati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
I peccati della mia giovinezza
e le mie ribellioni, non li ricordare:
ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi capitolo 2, versetti 1-11.

Fratelli, se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
"Gesù Cristo è Signore!",
a gloria di Dio Padre.

Parola di Dio.

+ Dal Vangelo secondo San Matteo, capitolo 21, versetti 28-32:

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: "Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?". Risposero: "Il primo".
E Gesù disse loro: "In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli".

Parola del Signore
.


I due fratelli di cui parla Gesù Cristo rappresentano quelli che sembrano giusti ed i peccatori che si pentono.
Il primo fratello a cui il proprio padre chiede di andare a lavorare alla vigna rappresenta i peccatori che si pentono.
Infatti, il padre chiede a questo figlio di andare a lavorare alla vigna.
Il figlio gli risponde in modo negativo ma poi si pente e ci va.
Il secondogenito, invece, rappresenta quelli che sembrano giusti ma che si comportano nel modo sbagliato.
A lui il padre chiede di andare alla vigna.
Questi gli risponde affermativamente ma poi non non va.
Evidentemente, qui vi è la questione dell'essere e dell'apparire.
Vi è anche la questione della redenzione.
Ci sono persone che sembrano perbene ma che in realtà non lo sono e ce ne sono altre che magari hanno commesso degli errori ma che poi cambiano vita e si comportano bene.
Qui entra in gioco il discorso della redenzione.
A redimersi, infatti, non è l'uomo che si crede giusto per le sue manifestazioni esteriori ma colui che è giusto dentro, come il peccatore che cambia vita, il peccatore che si converte.
Questa è la "novità" del Vangelo.


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