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mercoledì 24 settembre 2014

Autostrada A3, da incubo ad esempio di innovazione

Cantiere della galleria Pacì (Pacì II nel vecchio tracciato a sinistra) del tratto compreso tra Scilla e Villa San Giovanni dell'Autostrada A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria
Cari amici ed amiche,

l'Autostrada A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria ha rappresentato un incubo.

Essa venne fatta tra gli anni '60 e '70.
Forse per certi interessi particolari, l'autostrada era stata fatta correre nelle zone interne delle regioni Campania, Basilicata e Calabria, anziché vicino alla costa tirrenica di queste tre regioni.
L'autostrada era stata fatta con le tecnologie di allora ed il suo tracciato non era rettilineo.
Anzi, vi erano pendenze molto forti e curve pericolose.
Oltre a ciò, le zone in cui l'autostrada era stata fatta correre era (ed è) soggetta a rischio sismico, a quello idrogeologico e a quello dovuto al tempo.
Per esempio, molte zone sono soggette ad innevamenti.
Inoltre, la manutenzione era scarsa.
Vi erano buche nell'asfalto, muri di contenimento danneggiati, banchine piene di erbacce e gallerie buie.
Inoltre, mancava la corsia d'emergenza.
Con i lavori che si stanno facendo, si sta facendo sì che finalmente l'Autostrada A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria diventi una vera autostrada.
E' stata realizzata la corsia d'emergenza e per i primi cinquanta chilometri (partendo da Salerno) l'autostrada è a tre corsie.
Il tracciato è stato reso più rettilineo, grazie alla costruzione di nuovi ponti, viadotti e gallerie.
Si è posto riparo, per esempio, alla questione della zona del Lago Sirino, tra Lagonegro e Lauria, in Basilicata.
Qui, più di trent'anni fa, una frana aveva fatto crollare i viadotti "Sirino" e "Taggine" .
Per più di trent'anni, l'autostrada era ridotta ad una sola carreggiata.
Oggi, in quella zona, l'autostrada corre in galleria.
Certo, fare delle gallerie in un terreno così soggetto a frane era un rischio.
Basti pensare allo stillicidio di acqua che c'è stato nella galleria "Sirino".
Eppure, grazie alle nuove tecnologie, il problema è stato risolto.
Le gallerie sono illuminate con lampade a diodi LED, lampade più efficienti sul piano energetico e su quello ambientale, rispetto alle lampade SAP.
Inoltre, vi è stato anche il problema della criminalità organizzata che si infiltrava nelle gare di appalti o che metteva a rischio i cantieri stessi.
Nonostante ciò, si è andato avanti ed oggi il sud del nostro Paese ha una vera autostrada.
Ora, si completi l'opera con il ponte sullo Stretto di Messina.
Cordiali saluti.


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