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lunedì 29 settembre 2014

Francesca Pascale? Non rappresenta Forza Italia ed i suoi elettori!

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo scritto da Luigi Santambrogio su "La Nuova Bussola Quotidiana" che è intitolato "Chi c'è dietro donna Pascale? Silvio o Luxuria?".
Dell'articolo è interessante la parte che recita:

"Se è vero il detto che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, che cosa ci sta dietro a una piccola donna che spara sciocchezze a raffica, si permette di schernire i cattolici e il Paese dove vive e campa senza nemmeno tanti sacrifici? Aveva ragione Sciascia quando divideva gli uomini in quelle cinque categorie: almeno una di queste potrebbe andare bene per definire il tipo femminile di cui stiamo parlando. La donna quaquaraquà, cioè quella assunta a opinion leader di teorie sgangherate e volgari, quella che al massimo potrebbe rimediare un ruolo da velina o della ragazza coccodè, se non avesse avuto la fortuna di incappare in un tycoon potente e straricco e, negli ultimi tempi, decisamente rincoglionito. Sì, indovinato, è proprio lei: Francesca Pascale, nuova lady Berlusconi, ex velina di Telecafone e oggi ideologa pulcinella del movimento Lgbt e dei matrimoni arcobaleno.

Già tessera d’onore (insieme a Vittorio Feltri, direttore pure lui in caduta libera), la Pascale ha officiato la serata di chiusura del Gay Village a Roma, invitata da Vladimir: non l’amico Putin - lui i gay li manderebbe a cercare funghi a Novosibirsk- ma di Luxuria, già parlamentare di Rifondazione, poi star transgender delle reti Rai. Ad accogliere al Village, lady Berlusca c’era tutto il gotha del movimento capitolino del movimento Lgbt, raggianti, scrive II Fatto Quotidiano, "come se al loro fianco ci fosse la reincarnazione di Harvey Milk e non la compagna di un uomo che negli ultimi vent’anni si è esibito in un interminabile e insopportabile repertorio di dichiarazioni omofobe e di battute da caserma sugli omosessuali". Ma la Pascale sui media fa l’effetto della carta moschicida, il gancio brillante e sicuro per finire sui giornali. Dunque, almeno per una sera, a lei le chiavi del Villaggio arcobaleno. Capelli raccolti e fasciata in un tailleur bianco, la fidanzata di Silvio ha gettato con grazia e leggerezza le sue preziose perle di pensiero gaio sullo stato dell’unione: dai matrimoni omosex al registro delle unioni civili, dall’Italia descritta come il paese dei bigotti a Renzi e il Nuovo centrodestra di Alfano. Immolando alla causa arcobaleno perfino l’ignaro Dudù: "Sono sicura, anche lui è gay, un cagnolino gay".

Insomma, un one woman show degno del Muccassassina, il night romano dove Luxuria cominciò la sua carriera. Quando smette i grembiulini della massaia di Arcore, Francesca impugna i frustini della drag queen e allora non ce n’è più per nessuno. Peccato che la Minetti si sia stufata di travestirsi da suora nella tavernetta di Arcore e sia tornata a lavorare: insieme sarebbero state la coppia ideale per certi spettacolini al Village. Dove la sciuretta, l’altra sera, ha avuto pure l’occasione di applaudire e commentare estasiata il bacio di due uomini, che festeggiavano le loro nozze di cristallo: "Che dire, invidio il fatto che stiate insieme da 16 anni e che vi sopportiate a vicenda". Già, che dire? L’imperdibile frase di certo non passerà alla storia. Come quell’altro profetico assaggio di filosofia quaquaraquà. "Sono favorevole ai matrimoni gay ", ha detto, "perché se un giorno dovessi diventare lesbica vorrei vivere la mia scelta liberamente e credo che Silvio sia d'accordo con me". Già, e se un giorno la signorina volesse cambiare sesso, come la sua amica Luxuria, pure Silvio sarebbe d’accordo?".


Le parole di Francesca Pascale sono legittime e rispettabili.
Tuttavia, a mio modo di vedere, non sono condivisibili.
Lo dico da militante di Forza Italia.
Francesca Pascale ha esposto il suo pensiero.
E' il suo pensiero e come qualsiasi altro pensiero va rispettato.
Però, le opinioni di Francesca Pascale sono opinioni di Francesca Pascale e non di Forza Italia né della maggioranza dei suoi elettori.
Io non uso i toni certamente forti del succitato articolo.
Per me, il presidente Berlusconi non è certo un "rincoglionito" .
Anzi, egli ha dato e può ancora dare molto a questo Paese.
Rispetto Francesca Pascale ma non ne condivido le idee.
Forse, ella avrebbe potuto andare al Gay Village senza rilasciare certe esternazioni (come quella sulla presunta omosessualità del cane Dudù), senza eccessi e senza lasciare intendere che le sue opinioni siano le linee guida del partito.
Infatti, ricordo che la stragrande maggioranza degli elettori di Forza Italia è cattolica e fa parte di quella destra moderata ma conservatrice.
Se dovesse seguire quello che dice Francesca Pascale, Forza Italia acquisirebbe qualche voto di qualche comunità gay ma perderebbe i voti di milioni di elettori, oltre a perdere parecchi iscritti.
L'Italia sarebbe consegnata alla sinistra, a meno che non emerga un nuovo grande partito di centrodestra che ne recuperi.
A Francesca Pascale mi permetterei di dare un consiglio: farebbe meglio a non eccedere nei toni.
Esprima le sue opinioni (che sono rispettabili) ma senza enfatizzarle troppo.
Dare del bigotto a chi è contro il matrimonio gay non è il massimo.
Non mi sembra neppure un'espressione liberale.
Il liberale rispetta le idee degli altri.
Una cosa detta e da una persona che ha un certo impatto mediatico rischia seriamente di avere una certa risonanza e potrebbe fare veramente male a Forza Italia.
Forza Italia non può permettersi questo, specialmente in questo momento.
Cordiali saluti.




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