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sabato 27 settembre 2014

I musulmani si vogliono riprendere la Sicilia?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo che è scritto da Valentina Colombo su "La Nuova Bussola Quotidiana" e che è è intitolato "Così la Sicilia sta diventando un emirato".
Dell'articolo è interessante la parte che recita:

"Lo scorso giugno l’emiro Ali bin Thamer al-Thani ha visitato la Sicilia, tra cui città come Ragusa e Palermo, ha incontrato autorità locali, rappresentanti di aziende, il presidente della Confindustria siciliana in vista di Brand Italy, la più grande esposizione di prodotti italiani realizzata in Medio Oriente che si terrà a Doha dal 10 al 12 novembre prossimi. A margine della visita l’emiro ha dichiarato: "Stiamo investendo molto in Italia, abbiamo acquistato, come ben sapete, Valentino, una catena di alberghi di lusso, abbiamo comprato l'ospedale di Olbia. Ci sono parecchi investimenti previsti in Italia e il nostro interesse è investire sempre di più".

Tuttavia, l’interesse per la Sicilia da parte del piccolo, ma estremamente ricco, emirato del Golfo, non rappresenta una novità e non si limita alle attività commerciali e di import del brand italiano. D’altronde la Sicilia nell’immaginario islamico, e in modo particolare dell’estremismo islamico, occupa un posto di rilievo, secondo solo all’Andalusia. Yusuf al-Qaradawi, teologo di riferimento dei Fratelli musulmani residente in Qatar,ha affermato quanto segue: "L’islam ritornerà in Europa come conquistatore e vincitore, dopo esserne stato espulso – prima a Sud, dall’Andalusia (Spagna 1492) e una seconda volta da Oriente, quando ha bussato molte volte alle porte di Atene. […] Ritengo che la conquista questa volta non sarà con la spada, ma attraverso la predicazione e l’ideologia".

In questo progetto globale di riconquista, la conquista di Roma, cui accenna anche un hadith, ovvero dell’Italia è chiave. La Sicilia per il valore simbolico del proprio passato islamico e come luogo di approdo e di transito dei musulmani di vari paesi è di fatto ideale per diffondere sia ideologia che predicazione
.".

Già nel XVI secolo l'Islam tentò di riprendersi quei luoghi che secoli prima si era preso con la forza.
Nell'Impero Ottomano, durante il regno di Selim II (1524-1574), il muftì di Costantinopoli emanò una fatwa secondo cui l'impero avrebbe dovuto riprendersi quei territori che erano stati del califfato islamico tra il VII e l'VIII secolo AD.
Tra questi luoghi vi erano Cipro, Creta, la Spagna e la Sicilia.
Da qui partì la conquista di Cipro, che nel 1571 si completò con la presa di Famagosta ed il martirio del governatore veneziano Marcantonio Bragadin e la trasformazione della cattedrale di San Nicola (la cattedrale in cui venivano incoronati i re di Gerusalemme) in moschea.
Fortunatamente, i Turchi furono battuti a Lepanto, sempre nel 1571.
Se noi non avessimo vinto la Battaglia di Lepanto la storia sarebbe andata diversamente.
Molto probabilmente, i Turchi avrebbero avuto campo libero nel prendersi Creta, la Sicilia e la Sardegna e avrebbero minacciato anche la Spagna.
Ora, è vero che nell'immaginario islamico vi è il sogno di riprendersi la Sicilia.
E' vero anche con il denaro si può fare tutto.
L'Italia, si sa, è un grande Paese ma è in crisi.
E' in una crisi economica pazzesca.
Quindi, da qualunque parte arrivino, i soldi sono bene accetti.
E' anche in una grave crisi di identità.
In nome del laicismo, l'Italia ha perso l'identità che è data dalle proprie radici greco-latine e giudaico-cristiane.
Questa è una "miscela esplosiva".
Attraverso i finanziamenti di opere importanti, questi mercanti arabi si acquistano la benevolenza di tutti.
Essi, però, vorranno avere qualcosa in cambio, come la possibilità di costruire moschee, che essi stessi finanzieranno.
L'Islam (si sa) ha un forte carattere identitario.
A farmi paura non deve essere tanto ciò ma la crisi che sta attraversando la nostra cultura.
In nome del "laicismo" e del "politically correct" , abbiamo perso il senso delle nostre radici.
Per esempio, si vogliono riscrivere i libri di storia, dicendo che le Crociate furono fatti puramente negativi, quando la realtà dice il contrario.
Le Crociate ebbero in sé episodi negativi (come quello che accadde nella IV Crociata) ma in sé non furono negative.
Esse furono una giusta e sacrosanta risposta cristiana alla minaccia islamica, minaccia che si era palesata con quanto accadde nel 1071 a Manzicerta (oggi Malazirt, in Turchia) e con la presa di Gerusalemme (con tanto di persecuzione ai danni dei cristiani) nello stesso periodo.
Forse, oggi servirebbe un po' di quel "sano spirito" delle Crociate.
Lo ammetto, sono "politicamente scorretto" e non mi pento di ciò.
Oltre a quanto enunciato prima, vi è anche la questione dell'immigrazione clandestina incontrollata.
In nome del buonismo, l'Italia è diventata un "Paese colabrodo" in cui tutti entrano, scorrazzano e fanno ogni laida azione possibile.
Dobbiamo cambiare testa immediatamente, se non vogliamo soccombere.
Cordiali saluti.




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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.