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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 30 settembre 2014

L'Italia immobile!



Cari amici ed amiche,

il mio caro amico Filippo Giorgianni ha scritto su Facebook questo suo pensiero:
"Mai amato le raffinerie. E la mia impostazione filosofica di un ritorno alla terra rifiuta l'industrialismo forzato come sinonimo di necessario progresso, ma... neanche cado nell'illusorio (mezzo-nazista) mito agreste opposto! Dunque vorrei ancora capire perché mai, a causa del moto TUTTO IRRAZIONALE/EMOTIVO, provocato dall'incidente a Milazzo, tutti ora, COMPRESI AMICI CHE SI CONSIDERANO DI DESTRA, inseguano un ecologismo ACCATTONE e TIPICAMENTE SINISTROIDE che vorrebbe chiudere la raffineria. Signori, non me ne vogliate, ma questa è pura ideologia N.I.M.B.Y.! Lo so che non sapete neanche cosa sia (ed è questo il dramma...), ma ve lo spiego io che, da cristiano e dunque uomo di VERA Destra, sono contro ogni ideologia che riduce la complessità del reale a 4 parole attaccate con la saliva! Significa "Not In My Back Yard" e significa in soldoni che NESSUNO vuole dietro casa propria impianti inquinanti. Ma, ahimé, la realtà vuole che, finché non si troveranno alternative DI MASSA valide (che NON ci sono attualmente), certi impianti inquineranno. E, se nessuno li vuole dietro casa, DOVE LI SI FA? A QUALCHE POSTO PURTROPPO SI DEVE FARLI... Senza contare il fatto che NON SIAMO IN PRESENZA DI UNA RAFFINERIA DA APRIRE! ESISTE GIÀ! Vorrei capire quindi, signori miei, con quali soldi vorreste, in periodo di crisi, riciclare i posti di lavoro (che mantengono centinaia di famiglie, alias migliaia di persone!!!) di quegli operai che ci lavorano e che si troverebbero senza mestiere alla chiusura dell'impianto.
Mi ricordate tutti i "signori del no" (No T.A.V., No Ponte, etc.). Meno infantilismo, emotivismo, tatticismo politico, paura (o quel che vi muove, non lo so), suvvia! E dunque... NON INVITATEMI A EVENTI E PETIZIONI CONTRO LA RAFFINERIA, grazie
."

Mi ritrovo in queste parole non al 100% ma al 200%.
Filippo (che ringrazio e stimo sinceramente) parla della questione della raffineria di Milazzo.
Lui abita vicino a quella zona.
Io parlo del caso della zona industriale di Mantova.
Ci sono state morti di cancro sia tra coloro che abitano in quella zona e sia tra coloro che lavorano in quelle aziende.
Ricordo che lì ci sono industrie petrolifere come l'"Enichem" (ex-Montedison), "IES" e "Belleli".
Purtroppo, vale lo stesso discorso fatto da Filippo sulla raffineria di Milazzo: quelle aziende creano lavoro.
Il problema sta nel fatto che in passato si siano fatti degli errori.
Per esempio, sono state costruite abitazioni vicino a quegli impianti e non ci sono stati né i controlli né le innovazioni tecnologiche che avrebbero potuto rendere quelle aziende più efficienti e sicure.
Inoltre, nella Provincia di Mantova mancano delle buone infrastrutture.
Noi mantovani siamo quelli messi peggio in tutta la Regione Lombardia.
Abbiamo una sola autostrada, l'Autostrada A22 Brennero-Modena.
Le nostre ferrovie sono un disastro. 
Delle strade normali non parliamo.
Basti farsi un giro qui a Roncoferraro e vedere il tratto della Strada Provinciale 30 tra il capoluogo (per l'appunto Roncoferraro) e la frazione di Nosedole che è dissestato e costeggiato da due enormi canali.
Per mettere a posto quella strada si debbono convocare gli agricoltori, i consorzi, la Provincia, il Comune e questo e quell'altro soggetto (e forse, con una seduta spiritica,  anche Giuseppe Nuvolari, il luogotenente di Giuseppe Garibaldi, che nacque a Roncoferraro) metterli d'accordo tutti.
Intanto, la strada resta in quelle condizioni pietose.
Per la Provincia di Mantova ci sono progetti buoni, come la realizzazione della Ti-Bre, l'asse autostradale che dovrà unire l'Autostrada A22 Brennero-Modena all'Autostrada A15 Parma-La Spezia.
Appena si cerca di fare qualcosa, ecco che arrivano i movimenti affini ai No TAV e agli altri che ha elencato Filippo che iniziano a protestare.
Lo stesso discorso vale per la TAV.
La questione della ferrovia ad alta velocità non riguarda solo la Val di Susa (ove ci sono i noti episodi di violenza) ma anche la nostra zona.
Infatti, l'asse ferroviario è Lisbona-Kiev.
Il tratto Brescia-Verona passerà sulla zona dei Colli Morenici sul confine tra le Province di Brescia e Mantova.
Un'opera come la TAV creerebbe indotti enormi.
Manco a dirlo, i No TAV si sono mossi anche a lì.
A San Giorgio di Mantova c'è stato ogni tipo di protesta contro la realizzazione di un grosso supermercato.
Ora, da disoccupato, io mi sono schierato contro chi ha protestato e dico: "Ben venga il supermercato".
La situazione della Provincia di Mantova non è dissimile da quella di altre parti d'Italia.
Basti pensare all'Autostrada A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria che era stata fatta tra gli anni '60 e '70.
Per degli interessi particolari, l'autostrada fu fatta passare nelle zone interne di Campania, Basilicata e Calabria, anziché vicino alla costa tirrenica.
I problemi di quell'autostrada,  che conosco.
L'Italia è un Paese in mano a lobbies, come i sindacati, i movimenti ed associazioni simili, che bloccano tutto.
Io penso che certi movimenti (come per esempio i No TAV) siano pilotati da soggetti che hanno a cuore i loro interessi e non quelli dell'Italia.
Come Filippo, anch'io diffido tutti dall'invitarmi a petizioni ed eventi contro la TAV, il Ponte sullo Stretto di Messina ed opere simili.
Cordiali saluti. 






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