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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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venerdì 19 settembre 2014

Due parole sul referendum scozzese-in collaborazione con l'amica Stephanie Caracciolo Arriera Tamagno

Cari amici ed amiche,

questo articolo è di fatto scritto a quattro mani con l'amica e collaboratrice Stephanie Caracciolo Arriera Tamagno.
Stephanie (che oramai reputo quasi una sorella minore putativa e ringrazio, perché è veramente una ragazza fantastica) è sempre molto informata e mi ha dato vari spunti, come la cartina qui sotto.
La succitata cartina mostra la distribuzione del voto in Scozia.
Il no all'indipendenza è prevalso nel sud e nelle isole Orcadi, Shetlands ed Ebridi.
Il sì è prevalso nelle zone delle città di Glasgow, di Dundee e di Aberdeen.
Nel nord della Scozia, invece, non c'è una netta presa di posizione.
Anche se qui in Italia sono un sostenitore dell'autonomia delle regioni (si sa, l'Italia è diversa dal Regno Unito), politicamente parlando, io sono di destra, una destra tradizionalista e conservatrice e di matrice cattolica
Vi voglio fare leggere un articolo scritto da Paolo Gulisano sul sito "Zenit-Il mondo visto da Roma" , un articolo che è intitolato "Scozia: radici cattoliche e indipendenza".
Ora, per Gulisano, l'indipendentismo scozzese sarebbe stato di matrice cattolica.
Io non concordo.
In primo luogo, se pur influente a livello elettorale, il cattolicesimo scozzese è minoritario.
Nel 1559, la Scozia passò dal cattolicesimo al protestantesimo e la Chiesa di Scozia (calvinista) era profondamente anticattolica e ostile a Roma fin dall'inizio della sua storia.
Il cattolicesimo in Scozia (e in tutto il Regno Unito) sarebbe stato riconosciuto solo nel 1829 da re Giorgio IV di Gran Bretagna.
In terzo luogo, ricordo che il cattolicesimo è sempre stato una forza conservatrice nell'ambito della società inglese, scozzese e britannica.
Le forze "liberali" (termine che qui in Italia ha ben altro significato) e di sinistra hanno sempre guardato al protestantesimo.
I conservatori simpatizzavano (e tuttora simpatizzano)  con i cattolici.
Come dice Stephanie (che è veramente informata e per questo la stimo molto) le maggiori forze indipendentiste erano quelle stesse forze favorevoli ai matrimoni gay e varie politiche apertamente di sinistra.
Tra queste forze vi erano anche quelli che avevano legalizzato i matrimoni Jedi.
Forse, questi indipendentisti tanto cattolici non erano.
Il punto in cui gli indipendentisti hanno sbagliato riguarda l'eventuale forma di governo.
Se avessero vinto i "sì", quale forma di governo avrebbe avuto la Scozia?
Sarebbe stata una monarchia?
Se si (come gli indipendentisti avevano fatto sapere), la regina Elisabetta II sarebbe stata il capo di Stato, come avviene con Canada ed Australia.
Tuttavia, ci sarebbe stata una questione.
Infatti, esiste il Duca di Baviera Francesco Bonaventura della casata di Wittelsbach, che è un lontano discendente di re Giacomo II Stuart (1633-1701), anche se indiretto.
Questi è un pretendente al trono inglese e se in Scozia avesse vinto il "sì", queste pretese sarebbero state davvero legittime, poiché fino al 1603 gli Stuart regnavano in Scozia.
Ora, ci sarebbe stato il paradosso poiché la Scozia calvinista (e laicista) avrebbe avuto un re cattolico.
Il premier scozzese Alex Salmond ha detto di essere favorevole all'abolizione dell'Act of Settlement del 1701, documento che esclude i cattolici dalla successione al trono britannico.
Però, gli Scozzesi avrebbero accettato un re cattolico?
La Scozia indipendente sarebbe stata una repubblica presidenziale o parlamentare?
Gli indipendentisti avevano detto che la Scozia avrebbe conservato come capo di Stato la regina Elisabetta II, sul modello canadese ed australiano.
Però, il premier britannico Cameron ha detto che se ci fosse stata una secessione questa sarebbe stata totale.
Dunque, se la Scozia fosse diventata una repubblica, che tipo di repubblica sarebbe stata?
Forse, la poca chiarezza su un determinato dopo voto favorevole alla secessione ha contribuito a fare perdere loro il referendum.
Inoltre, gli indipendentisti hanno ottenuto il risultato di avere fatto sì che Cameron concedesse maggiore autonomia alla Scozia, oltre il voto democratico su un tema così pregnante.
Cordiali saluti.







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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".