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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 3 luglio 2013

Olanda infelix

Cari amici ed amiche.

L'amico Filippo Giorgianni ha portato alla mia attenzione questo testo, attraverso Facebook:


Le chiamano le “chiese morte”. Due edifici cristiani chiudono ogni settimana. E’ il record della secolarizzazione detenuto dall’Olanda, il paese più libero, libertino e liberale d’Europa. Come ha denunciato Willem Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht, le chiese che chiudono sono “cento all’anno, mille negli ultimi dieci anni”. Non è raro ormai trovare oggetti rituali usati nelle chiese olandesi nella Repubblica dominicana, in Indonesia, Congo, Filippine ma anche nei paesi ex comunisti, come l’Ucraina. L’Olanda è infatti diventato il paese più prolifico al mondo nella vendita e nella esportazione di oggetti religiosi. Qui per la prima volta la secolarizzazione è diventata un grande affare. L’Olanda è un paese dove è molto facile registrare i cambiamenti sociali. Perché la divisione interna della società in tre pilastri (“zuilen”: protestanti, cattolici e laici) è stata una caratteristica fondamentale della vita del paese dal Dopoguerra a oggi: un cattolico nasceva in un ospedale cattolico, frequentava scuole cattoliche, leggeva quotidiani cattolici (de Volkskrant), ascoltava radio cattoliche (RKK) e votava partiti cattolici. Ancora oggi scuole, ospedali, media portano etichette cattoliche, protestanti o laiche a seconda delle loro origini. “In Olanda la presenza domenicale cattolica era la più alta d’Europa, al novanta per cento”, ha detto il reverendo Jan Stuyt di Nimega. “Adesso è al dieci per cento”. Nei giorni scorsi il governo olandese ha deciso di eliminare gli insegnanti di religione delle scuole elementari a causa dell’interruzione dei finanziamenti pubblici all’educazione confessionale. Delle settemila chiese esistenti in Olanda, quattromila figurano come monumenti, e le altre, sempre più disertate dai fedeli, cambiano destinazione d’uso. Ogni anno sessanta edifici di culto chiudono, oppure sono venduti o demoliti. Dal 1970 al 2008, 205 chiese cattoliche sono state demolite in Olanda e 148 convertite in librerie, ristoranti, palestre, appartamenti e moschee. Si calcola che delle restanti chiese, il venticinque per cento sia nelle mani di congregazioni con meno di cento fedeli. Sono anch’esse destinate a scomparire.

Le “chiese morte” possono essere acquistate anche su Internet, sui portali www.redres.nl ewww.reliplan.nl. Il ministero della Cultura olandese ha persino stilato delle linee guida su come affrontare la conversione delle chiese in disuso o abbandonate. La moschea Fitih Camii di Amsterdam era una chiesa cattolica romana. In Olanda era chiamata “chiesa mausoleo”, perché nessuno ci andava più. Non è soltanto l’ateismo olandese a essere particolarmente accentuato. E’ lo stesso cristianesimo ad avere una storia di radicalismo. Una parabola di decadenza simboleggiata dal teologo domenicano Edward Schillebeeckx che negli anni del Concilio Vaticano II divenne una star di risonanza globale, il campione della “nuova teologia” al passo con la cultura dominante e progressista, ma col tempo venne dimenticato. Nella stagione postconciliare fu un altro cardinale olandese, quel Bernard Jan Alfrink arcivescovo di Utrecht, creato cardinale da Giovanni XXIII, che partecipò ai lavori del Vaticano II come membro della presidenza, a pubblicare un nuovo catechismo portatore di profonde aperture sui temi dell’omosessualità, dell’aborto, degli anticoncezionali, del sacerdozio delle donne, del celibato dei preti. Lo scontro fra Alfrink e il cardinale Alfredo Ottaviani, capo del Sant’Uffizio, fece esplodere le contraddizioni del cristianesimo alle prove con l’ultra liberalismo olandese. Nel 1970, il Consiglio pastorale olandese si pronunciò a grande maggioranza per una dissociazione tra sacerdozio e celibato. La decisione a Roma fu presa come una sfida allo stesso Paolo VI che, due anni prima, aveva promulgato l’enciclica “Sacerdotalis coelibatus”, in cui ribadiva la disciplina tradizionale. Allora si parlò di una “Olanda scismatica”. Ma anche quella chiese è morta. Il loro idolo è Adriano VI, l’unico olandese salito alla cattedra di Pietro 460 anni fa che si era mostrato “olandese” già a quei tempi, privando la curia dei privilegi e inviando un delegato alla Dieta imperiale che doveva discutere le tesi di Lutero. Era noto come “Papa pacifico”. Stando a un rapporto del quotidiano Trouw, un membro su sei del clero protestante olandese è oggi ateo o agnostico. Di questo “nuovo clero secolarizzato” è esponente di spicco il reverendo Klaas Hendrikse, che amministra il servizio domenicale nella chiesa di Gorinchem. Il religioso protestante sostiene che “non c’è vita dopo la morte” e che “Gesù non è resuscitato fisicamente”. Il professor Hijme Stoffels della VU University di Amsterdam ha scritto che l’Olanda oggi crede nel “qualcosismo”, un misto di cristianesimo progressista e agnosticismo postmoderno. E anche la chiesa cattolica si è affidata al sincretismo. A Nimega, nella chiesa dei frati agostiniani, la messa è presieduta congiuntamente da un protestante e da un cattolico, che a turno curano uno la liturgia della Parola e il sermone, l’altro la liturgia eucaristica. Il cattolico è un semplice laico, spesso una donna. Per la preghiera eucaristica, ai testi del messale si preferiscono i testi composti da gesuiti progressisti. Il pane e il vino sono condivisi da tutti. La chiamano “chiesa democratica”.

Quando nel 2007 Benedetto XVI annunciò il motu proprio, le chiese olandesi risposero con “Kerk en Ambt”, significa chiesa e ministero, una sorta di manuale per la via olandese al cristianesimo in cui forte è l’influenza proprio di Schillebeeckx, che negli anni Ottanta finì sotto l’esame della congregazione per la Dottrina della fede per tesi vicine a quelle ora confluite nell’opuscolo. Una sorta di “rito sostitutivo” in cui capita di frequente che alle ostie consacrate si aggiungano ostie non consacrate e si distribuiscano tutte assieme per la comunione. Alla “chiesa piramide” si deve rispondere con una “chiesa corpo” in cui il laicato è protagonista. Una visione diversa dell’eucaristia. “L’idea che la messa sia un ‘sacrificio’ è legata a un modello ‘verticale’, gerarchico, un sacerdote maschio e celibe, come prescritto da un’antiquata teoria della sessualità”, si legge nell’opuscolo. In un paese con novecentomila immigrati arabi su sedici milioni di abitanti, e venti moschee nella sola Amsterdam, la Oude Kerk, la più antica chiesa della città, costruita nel 1309 e oggi attorniata dal Red Light District delle prostitute, serve per esposizioni e può essere affittata per cene di gala. Durante i giorni di Natale l’unico segno della festività sono i berretti da Babbo Natale indossati dalle prostitute. La Neuwe Kerk, la chiesa dove venivano incoronati i re d’Olanda, è invece un museo. Nel registro del seminario di Haarlem, il numero di preti ordinati precipita alla fine degli anni Sessanta. Nel 1968, nemmeno uno. I religiosi hanno registrato un drastico calo. Il numero di frati e monaci è calato da 1.779 a 1.259. E il livello di sacerdoti è diminuito da 3.131 a 2.431. Il numero di seminaristi è crollato del 31 per cento dal 1996.

La chiesa di San Jacobus, una delle più grandi e antiche della città di Utrecht, culla del cattolicesimo olandese, dove però le parrocchie sono passate da 316 a 49, è stata appena trasformata in una residenza di lusso dagli architetti Zecc, un gruppo specializzato proprio nella conversione di chiese vuote in edifici pregiati in stile Bauhaus. Conosciuto anche come “WoonkerkXL” o “La Chiesa Residenziale XL”, questa inusuale casa è una delle rarissime chiese gotiche al mondo a essere stata riadattata a questo scopo, forse l’unica. Gli architetti hanno reinventato gli spazi della chiesa per creare una casa in cui fosse “piacevole vivere”. I banchi delle chiese olandesi vengono venduti in base alla dimensione. I più corti, quelli da 3,6 metri, vengono venduti a 40 euro, i più lunghi, da sei metri, a 60. Il curatore di musei d’arte Marc de Beyer è stato ingaggiato dall’amministrazione pubblica per gestire la svendita degli edifici religiosi. Lui è diventato “l’uomo che chiude le chiese”. E’ una tendenza che riguarda principalmente i cattolici, che vedranno sparire metà delle loro chiese nei prossimi anni. Solo la chiesa protestante perde 60 mila iscritti ogni anno. A questo ritmo, cesserà di esistere entro il 2050, secondo i funzionari ecclesiastici.

A Helmond, cittadina a sud di Bilthoven, un supermercato si è spostato all’interno di una chiesa sconsacrata. Una libreria è stata aperta in una chiesa dei domenicani a Maastricht, mentre due chiese di Utrecht e Amsterdam sono state trasformate in moschee. Nella chiesa di San Giuseppe alla fine di novembre ha aperto uno skate park, con rampe e ostacoli nella navata centrale, con un biglietto da quattro euro per trascorrere una giornata a pattinare tra figure sacre. A Santa Caterina, la chiesa di Doetinchem che sorge sulla piazza centrale della città dell’Olanda orientale, il pastore protestante Klaas Bakker ha offerto ospitalità alla cerimonia della “società del carnevale”. E’ stato issato un palo nella navata centrale di quello che fino alla riforma protestante è stato uno dei luoghi principali del cattolicesimo della regione. Poi è arrivata una ballerina di lap dance. “Catharinakerk” era stata gravemente danneggiata dai bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale. Originariamente era un edificio sacro cattolico, poi a partire dalla Riforma è passato ai protestanti nel 1591. Ad Amsterdam il complesso “De Liefde”, l’amore, che comprendeva un convento, una chiesa e una casa parrocchiale, ha fatto posto a degli appartamenti. Gran parte della popolazione olandese oggi è “Buitenkerkelijk”, senza chiesa. Anche in regioni cattoliche e operaie come il Limburgo i fedeli sono drasticamente calati. Scenari impressionanti per un paese dove, fino alla guerra, la vita individuale era dominata dal calvinismo e da un cattolicesimo tradizionalista. La domenica era sacra, non si poteva neppure rifare i letti o leggere il giornale. Alcuni esperti e commentatori da anni notano che, scomparsa dalla vita pubblica, la religione sta riaffiorando dentro alle case. Un libro, “De Toekomst van God” (il futuro di Dio), racconta il nuovo spirito religioso nelle corporation, nelle multinazionali, nelle grandi aziende dove, all’americana, sono sempre più numerose le sessioni mattutine di preghiera. Poi stanno fiorendo anche le “chiese di casa”, gruppi evangelici fai da te. Nel paese più scristianizzato d’Europa spicca anche la presenza in Parlamento del Partito Sgp, fondato nel 1918, che ha aperto all’adesione delle donne solo nel 2006, ma non alla loro candidatura ai vertici del partito. Il partito è portatore della più stretta visione calvinista della società ed esprime la rappresentanza della “fascia della Bibbia”, che dalla Zelanda attraversa il sud dell’Olanda fino all’Overijssel.

Anche i cattolici progressisti stanno scomparendo. Il celebre “Gruppo dell’8 maggio”, che prese il nome dalle proteste contro la visita in Olanda nel 1985 di Giovanni Paolo II, è stato chiuso nel 2003 per mancanza di membri. Se era cattolica il 42 per cento della popolazione olandese nel 1958, nel 2020 lo sarà meno del dieci per cento. Una rivoluzione culturale che esplose in tutta la sua evidenza proprio quando Giovanni Paolo II si recò in visita in Olanda. Le strade di Utrecht, capitale dei cattolici dei Paesi Bassi, erano vuote quando il Pontefice passò in auto. Karol Wojtyla venne contestato al grido di “Popie Jopie”, Papa Paoletto. Sventolava solo la bandiera vaticana. E a Den Bosch, durante la processione, arrivarono appena ottomila persone. In una strada di Utrecht, mentre passava il corteo del Papa, su un balconcino sono apparsi quattro domenicani, vestiti con il loro lungo abito bianco e nero, e con in mano tutti e quattro una grande fotografia di Leonardo Boff, il francescano padre della teologia della liberazione. C’è chi fa risalire questa radicale secolarizzazione alla storia olandese. L’imperatore Carlo V tentò di arrestare la diffusione delle dottrine protestanti bruciando i libri di Lutero e istituendo l’Inquisizione nel 1522. Ma alla metà del secolo XVI il protestantesimo si era affermato nelle province settentrionali, mentre le province meridionali rimanevano prevalentemente cattoliche. La maggioranza degli olandesi abbracciò il calvinismo, che fu forza di aggregazione nel corso della lotta contro i dominatori spagnoli. La ribellione esplose nel 1568 e il conflitto si protrasse fino al 1648, quando la Spagna, con la pace di Vestfalia, rinunciò a qualsiasi pretesa sul paese. I Paesi Bassi divennero una nazione protestante. E il culto cattolico fu messo al bando. Niente più messe e niente più chiese. L’ostracismo nella patria della tolleranza durò tre secoli fin quasi alla fine del XIX secolo, quando le autorità olandesi fecero cadere ufficialmente il divieto.

Adesso è l’iconoclastia ateistica a disegnare i contorni del paesaggio olandese. Quando Wojtyla fece tappa in Olanda, a Utrecht un gruppo di giovani imbrigliò con corde metalliche la statua equestre di san Villibrordo, il patrono dei Paesi Bassi, per tirarla giù dal piedistallo. Segno dei tempi che verranno con i paramenti aboliti, le ostie sostituite con pezzi di galletta, l’altare ripudiato in favore d’un lungo tavolo e il resto delle chiese messe all’asta su eBay. Quello che accade in questo minuscolo e popolatissimo angolo di Vecchio Continente, dove la secolarizzazione si è come compiuta fatalmente, può accadere altrove. Per dirla con il giornalista britannico Douglas Murray, “dove l’Olanda va, gli altri paesi europei seguono.


Filippo mi porta sempre degli argomenti interessanti ed attuali.
Se io fossi milionario, comprerei una di queste chiese messe in vendita e la riaprirei al culto cattolico.
La chiesa (intesa come edificio) è la casa di Dio.
Nei Paesi Bassi stanno succedendo delle cose davvero spiacevoli.
Filippo ha detto bene, l'Olanda è un Paese più libertino che liberale.
Già in epoca della Riforma protestante, ci fu l'iconoclastia.
Ora, però, questa iconoclastia colpisce ogni riferimento cristiano, sia esso protestante, vetero-cattolico o cattolico.
Questa iconoclastia è ben più profonda della distruzione dei simboli cristiani.
Essa sta distruggendo la vita (con l'eutanasia), la famiglia (con i matrimoni gay) e che propugna la cultura della droga. 
Anche qui in Italia ci sono delle chiese sconsacrate.
Basti pensare (ad esempio) alla chiesa dedicata a Santa Maria di Susano (una frazione del Comune di Castel d'Ario, in Provincia di Mantova) o la chiesa di San Paolo di Castelbelforte, il paese della Provincia di Mantova che è noto per essere stato il primo luogo in cui fu cantato l'Inno di Mameli, che oggi è un'abitazione privata.
Però, tutto ciò non è niente se viene paragonato a quanto sta accadendo in Olanda ora.
La secolarizzazione avanza e le chiese chiudono.
Questa secolarizzazione è partita dallo Stato, che ha creato leggi come quella che legalizza l'eutanasia e quella che legalizza i matrimoni gay.
E' logico che, indotto in cotale tentazione, l'uomo si adegui.
Olanda è il prototipo di quel Paese in cui per libertà si intende il fare ciò che si vuole sempre, senza ogni responsabilità.
E' logico che la cristianità sia un qualcosa che va contro questa idea perversa.
La chiusura delle chiese altro non è che l'atto finale di un processo iniziato da molto tempo.
La cosa che mi spaventa, effettivamente, è che l'Olanda diventi un modello per l'Europa, un' Europa che, rinnegando le proprie radici, si sta suicidando. 
Termino, segnalandovi che è in vendita la versione cartacea del libro dell'amica Irene Bertoglio "Intervista ai Maestri". 
Il libro costa 15 Euro, senza spese postali.
Per comprarlo, basta fare un versamento bancario con  l'IBAN IT39C0558433320000000030346.
Sono contento per Irene, a cui di recente (purtroppo) è venuta a mancare la nonna.
Le sono vicino.
Cordiali saluti.






3 commenti:

  1. Ti ho sempre detto che gli estremisti come te fanno esclusivamente del male alla religione cattolica.
    Voi infatti non cercate il dialogo (i famosi "ponti") ma erigete "muri" estremizzando lo scontro. In pratica fate odiare la religione anche a chi la vede in termini generali di buon occhio. Fate percepire il mondo religioso per quello che non è: immobile rispetto al mondo che corre, insensibile alle nuove esigenze che emergono nella nuova società, sordo e restauratore piuttosto che conservatore.
    Alimentate così lo scontro...ma alimentate correlativamente l'astio verso la chiesa (che è soprattutto ALTRO da voi) e date sempre nuove ragioni ai laici estremisti che senza di voi sarebbero perdenti o quanto meno vedrebbero irrealizzate e irrealizzabili tante loro ingiuste aspirazioni (ingiuste come le vostre).
    Me ne sono accorto mentre leggevo questo articolo: ora, a mente fredda, vedo una situazione in olanda che effettivamente mi porta dispiacere perché non è quello il mondo che voglio. Non voglio infatti una scristianizzazione della società perché la dottrina cattolica ha rappresentato e rappresenta un elemento importante della società occidentale...e ciò soprattutto oggi che la società, interessata dalla secolarizzazione, mostra il fianco a un non ben calcolabile (quanto agli effetti) relativismo. La religione invece potrebbe costituire comunque un punto fermo quanto a valori.
    Ma mentre leggevo io provavo odio verso il mondo cattolico e leggevo con piacere e gusto ciò che era scritto in questo articolo. E sai perché? Perché siete voi che fate odiare il mondo religioso perché ne propugnate una presenza eccessiva, ingombrante e arrogante in tempi che assolutamente non possono più tollerare ciò.
    Per non parlare poi di quell'indissolubile binonio (propugnato sempre da voi estremisti) tra cattolicesimo e liberalismo estremo che tanti disastri ha portato nel mondo (per esempio il sud america).
    E non affronto nemmeno il tema del multiculturalismo che ormai caratterizza l'europa e che voi volete anacronisticamente (e donchisciottianamente) bloccare...La società è nuova e chiede la soddisfazione di nuovi bisogni. Essa impone nuove sfide.
    In conclusione: non ve ne rendete conto ma siete proprio voi la causa della fine del ruolo del cristianesimo in europa. Senza di voi non esisterebbero (perché non avrebbero ragione di esistere) i laici estremisti, quelli che ogni giorno di più riescono nel loro intento: prendere progressivamente a picconate il cristianesimo. Infatti è grazie a voi (impuntandovi su tutto) se nuove persone passano dall'altra parte della barricata. Siete generatori di odio.
    E' un po' come è accaduto con israele: senza quelli che fanno pendere la bilancia esclusivamente dalla sua parte parte, (mostrandosi sordi ad ogni richiesta dei palestinesi e addirittura negando loro, dopo ben 60 anni di guerra, il diritto ad uno stato) non avrebbero ragion di esistere tutti gli antisraeliani europei (in perenne aumento) e la stessa hamas (che altro non è che la rapprensentazione dell'accresciuta esasperazione nel tempo del popolo palestinese).
    Ed è grazie a quelli come te, quindi, che israele oggi è sola più che mai.
    Ed è grazie a quelli come te, quindi, che oggi l'occidente è sempre più scristianizzato.
    Ricorda una cosa, ciò l'insegna la storia: il dialogo è l'unico strumento vincente. Lo scontro porta alla sconfitta.

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  2. Ti sei un restauratore e non vuoi il benché minimo cambiamento giuridico di fronte ad una società profondamente cambiata.
    Ma ti chiedo: cosa ne facciamo della componente atea e di religione diversa che è per forza di cosa in espansione nella società?
    Ma davvero pensi che nascondendo sotto il tappeto le loro richieste o il loro modo di essere la società possa tornare ad essere quella di una volta, ossia quella del dopoguerra, ossia una società ben più chiusa ed unita di quella attuale?
    Negando le richieste delle nuove componenti non si fa altro che dar loro visibilità.
    E allora, la chiesa non prentenda l'immobilismo ma accetti il suo nuovo ruolo storico che la storia le assegna: fungere da guida della nuova società cos' come trasformata! I tempi cambiano, la società e il diritto pure, ma i valori della chiesa restano sempre attuali!

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  3. Preferisco essere un restauratore!
    Se il progresso è togliere le feste (cosa che i tuoi amici di sinistra stanno facendo), chiudere le chiese ed imporre la "morale laica", io sono contro il progresso!
    Non capisci che il migliore modo di uccidere un popolo è tagliarne le proprie radici?

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.