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sabato 13 luglio 2013

Hanoi contro la beatificazione del cardinale Van Thuan?

Cari amici ed amiche.

Attraverso Facebook, il mio fidato collaboratore Angelo Fazio ha portato alla mia attenzione questa foto presa dalla pagina intitolata "Fermiamo la persecuzione dei cristiani nel mondo".
La foto è accompagnata da questa didascalia:

"Hanoi contro la beatificazione del card. Van Thuân. Testimone processo fermato in aeroporto
Nguyên Hoang Duc, critico letterario ed ex funzionario, bloccato all’imbarco. Egli era atteso a Roma, su invito ufficiale, per la cerimonia di chiusura dell’inchiesta diocesana. Dall’incontro col porporato l’inizio del cammino di conversione che sfocia nel battesimo. Il governo comunista vuole ostacolare il processo.

Hanoi (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità vietnamite hanno impedito al critico letterario Nguyên Hoang Duc, testimone di primo piano nel processo di beatificazione del card. François-Xavier Nguyên Van Thuân, di salire sull'aereo con destinazione Roma. L'ex funzionario dell'Ufficio per gli affari religiosi e della sicurezza pubblica era atteso il 5 luglio scorso in Vaticano per la cerimonia di chiusura dell'inchiesta diocesana, in vista della beatificazione del porporato vietnamita; tuttavia, a dispetto dell'invito ufficiale, egli è stato bloccato dai funzionari della Pubblica sicurezza. Fra le ragioni, la contrarietà di Hanoi verso l'intero processo di beatificazione.

Secondo il racconto dell'uomo, affidato alla sezione in lingua vietnamita di Radio Free Asia (Rfa), la sera del 2 luglio Nguyên Hoang Duc si è presentato all'aeroporto Nôi Bai di Hanoi. Egli ha presentato il biglietto al gate della compagnia Thai con la quale avrebbe dovuto viaggiare in direzione dell'Italia. Tuttavia, in risposta gli viene comunicato di presentarsi negli uffici della Pubblica sicurezza dello scalo.

Un funzionario comunica al critico e intellettuale vietnamita che "non è autorizzato" a lasciare il Paese, senza peraltro specificare le motivazioni alla base del rifiuto. L'agente aggiunge solo che sta "eseguendo gli ordini". Dopo vari colloqui e discussioni, egli è riuscito a instaurare una sorta di procedimento verbale, nel quale è stato "espressamente indicato" il rifiuto all'espatrio imposto dalle autorità.

Fra le motivazioni alla base dell'intervento della polizia di frontiera, il "disaccordo" del governo comunista con la canonizzazione del cardinale, il quale nella sua lunga e travagliata vita ha trascorso 13 anni nelle carceri del regime. Essa mette infatti in evidenza il "prolungato soggiorno" di un alto prelato nelle prigioni governative. Seguono poi altre ragioni più legate alla "personalità" del critico letterario, ex funzionario del governo, oggi scrittore indipendente e spesso critico verso l'autorità.

Oggi Nguyên Hoang Duc è conosciuto e apprezzato per l'opera letteraria, ma la sua vita è strettamente legata a quella del card. Van Thuân, dal cui incontro è nato anche il desiderio di convertirsi. Secondo l'ex funzionario, "affascinato" dalla personalità del porporato, sono tre i "miracoli" di cui ha beneficato nell'incontro col cardinale: la conversione alla fede cristiana, la guarigione da una malattia, la rivelazione di un avvenimento futuro. E proprio il cammino di conversione al cattolicesimo e il successivo battesimo sono raccontanti in un testo intitolato "Cammino di fede, con l'intermediazione di François-Xavier Nguyên Van Thuân". Una narrazione che ha contribuito alla beatificazione del porporato vietnamita, che le autorità di Hanoi vogliono invece ostacolare
.".

Purtroppo, ai Paesi comunisti non piace la religione.
Certo, la beatificazione del cardinale Van Thuan creerebbe molti problemi ai vertici comunisti del Vietnam.
Basti pensare a quello che accadde con il pontificato del Beato Giovanni Paolo II.
Qualche giorno fa, durante la trasmissione "Notizie Oggi" (una trasmissione televisiva che va in onda su "Canale Italia"), vi era stata una telefonata da casa di un signore che aveva detto di non riconoscere la canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II poiché questi, agli occhi di quella persona, era stato "reo" di avere fatto cadere il comunismo.
Ironicamente, a quel "soggetto" mi verrebbe da rispondere che fare cadere il comunismo non era un reato ma una cosa giusta e che il pontificato di Papa Giovanni Paolo II era stato una mano santa.
Come Papa Giovanni Paolo II era stato scomodo ai comunisti sovietici, così il cardinale vietnamita Van Thuan è una figura scomoda per i Viet Cong .
La beatificazione di un simile personaggio rischia di avere un forte impatto sui comunisti, da sempre nemici di Dio.
Farebbe risvegliare i cattolici vietnamiti (che sono tanti) e si creerebbe una forte massa critica e, si sa, ai comunisti non piacciono le masse critiche.
Il comunismo in sé non è ateo.
Infatti, il comunismo erge l'uomo a dio di sé stesso al posto di Dio.
Personaggi come Van Thuan ricordano che l'uomo è un essere limitato e che sopra di lui vi è Dio, un Dio che amò l'umanità così tanto da farsi uomo in Gesù Cristo.
Riflettiamo su questo!
Cordiali saluti.



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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.