Ieri, a Lampedusa, Papa Francesco ha detto che Dio ci giudicherà anche per il modo in cui trattiamo i migranti.
Ora, che il razzismo sia una cosa da condannare è cosa vera.
Che si debba condannare l'indifferenza verso i più poveri, è cosa vera.
Ci mancherebbe altro!
Se non facessimo così non saremmo cristiani.
Tuttavia, bisogna mettersi in testa il fatto che l'immigrazione clandestina sia una cosa inaccettabile.
Un immigrato clandestino, proprio perché è clandestino, diventa un problema per il Paese che li ospita.
Un clandestino non ha un'identità nota e quindi non si sa se egli sia una brava persona che vive in condizioni di disperazione o un delinquente scappato da solo Dio sa quale carcere oppure un terrorista.
Per esempio, un immigrato clandestino non può trovare lavoro.
Questo crea problemi di costi e di sicurezza.
Bisogna fare delle politiche atte ad impedire l'immigrazione clandestina.
Inoltre, Papa Francesco ha ricordato che i musulmani celebreranno il loro Ramadan e ha teso una mano verso di loro.
Il gesto in sé è nobile.
Tuttavia, questa nobiltà non è ricambiata.
Leggete l'articolo scritto sul sito "Tempi.it" che è intitolato "Egitto: "Voglio dire una cosa ai cristiani: statevene per conto vostro: vi daremo fuoco".
Mentre l'Occidente si apre all'Islam, in vari Paesi islamici i cristiani subiscono restrizioni o peggio vengono uccisi.
In questo momento, in Egitto vengono ammazzati i cristiani.
Allora, riflettiamo!
Certo, il Santo Padre è andato a Lampedusa a portare un messaggio di speranza.
Tuttavia, questo messaggio rischia di essere strumentalizzato per altri fini.
Va bene la carità ma serve anche il senso della realtà.
Cordiali saluti.
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