Cari amici ed amiche,
la Corea del Nord vuole la guerra!
Oramai, è chiaro anche ad un bambino che essa stia spingendo per provocare qualche cosa di non bello.
Con i suoi test nucleari, le sue parate con armi pesanti ed ogni altra sua provocazione, essa vuole spingere alla guerra.
Kim Jong un è un pazzo.
Egli crede di essere il dio del popolo nordcoreano.
Quello vuole portarci tutti verso il disastro.
Certo, si auspica una soluzione pacifica ma se ci sarà da combattere, si combatta.
Ricordiamo le parole di San Tommaso d'Aquino (1225-1274) sulla guerra:
"È vero che il Signore ha detto che di spada perisce chi di spada ferisce, ma, come già aveva scritto Agostino, “quegli aveva preso la spada senza che alcuna autorità gliene avesse concessa la facoltà”. Quindi la guerra è peccato quando la fanno persone non autorizzate. Infatti le persone private non hanno il potere di fare la guerra, potendo difendere il proprio diritto col ricorso al giudizio del loro superiore e non potendo raccogliere masse di soldati.
“E siccome la cura della cosa pubblica è riservata ai principi, spetta ad essi difendere lo stato della città, del regno o della provincia cui presiedono. E come lo difendono lecitamente con la spada contro i perturbatori interni, col punire i malfattori, secondo le parole dell'Apostolo: "Non porta la spada inutilmente: ché è ministro di Dio e vindice nell'ira divina per chi fa il male"; così spetta ad essi difendere lo stato dai nemici esterni con la spada di guerra. Ecco perché ai principi vien detto nei Salmi: "Salvate il poverello, e il mendico dalle mani dell'empio liberate". E S. Agostino scrive: "L'ordine naturale, indicato per la pace dei mortali, esige che risieda presso i principi l'autorità e la deliberazione di ricorrere alla guerra".”
La prima condizione della guerra giusta è che a farla siano i capi di Stato, ma non basta: la guerra deve avere una causa giusta.
Anche qui Tommaso cita Agostino: "Si sogliono definire giuste le guerre che vendicano delle ingiustizie: e cioè nel caso che si tratti di debellare un popolo, o una città, che hanno trascurato di punire le malefatte dei loro sudditi, o di rendere ciò che era stato tolto ingiustamente".
La guerra è giusta se ripara un’ingiustizia. Ma deve essere fatta con retta intenzione, con carità.
“Si richiede che l'intenzione di chi combatte sia retta: e cioè che si miri a promuovere il bene e ad evitare il male. Ecco perciò quanto scrive S. Agostino: "Presso i veri adoratori di Dio son pacifiche anche le guerre, le quali non si fanno per cupidigia o per crudeltà, ma per amore della pace, ossia per reprimere i malvagi e per soccorrere i buoni". Infatti può capitare che, pur essendo giusta la causa e legittima l'autorità di chi dichiara la guerra, tuttavia la guerra sia resa illecita da una cattiva intenzione. Dice perciò S. Agostino: "La brama di nuocere, la crudeltà nel vendicarsi, lo sdegno implacabile, la ferocia nel guerreggiare, la smania di sopraffare, e altre cose del genere sono giustamente riprovate nella guerra".”.
A voi vadano le conclusioni.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Nessun commento:
Posta un commento