su Facebook gira questa foto che mostra tutte le condanne subite da Beppe Grillo, da quella di omicidio colposo pubblico (per un incidente stradale causato nel 1981) a quelle per diffamazione.
Non mi pare che Grillo sia mai finito in galera.
Riguardo a quanto accaduto nel 1981, Grillo fu condannato in appello nel 1985, con l'accusa di omicidio colposo a quattordici mesi di reclusione, con il beneficio della condizionale e della non iscrizione. La condanna fu resa definitiva dalla IV sezione penale della Corte Suprema di Cassazione l'8 aprile 1988.
Ora, mi ricordo anche del vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, il quale dal 2015 risulta indagato per appropriazione indebita, per via della situazione dei bilanci della sua diocesi.
Sia chiaro, una persona indagata è da dichiararsi come una persona presunta innocente finché non ci sarà sentenza definitiva che dirà il contrario.
I processi si fanno nei tribunali e non in TV, sui giornali o sui blog.
A tale proposito, vi invito a leggere l'articolo su "Panorama" che avevo commentato tempo fa.
Però, a prescindere dal fatto che ci sia o meno una condanna, io trovo pittoresco un certo tipo di giustizialismo.
Mogavero è noto per avere attaccato il governo del presidente Berlusconi.
Il 7 marzo 2010, in seguito al decreto interpretativo emesso dal Governo Berlusconi per la riammissione delle liste elettorali dell'allora Popolo della Libertà nel Lazio, durante un'intervista su Radio Vaticana, il prelato aveva dichiarato: "Cambiare le regole del gioco mentre il gioco è in corso è un atto altamente scorretto. La democrazia è una realtà fragile che ha bisogno di essere sostenuta e accompagnata da norme, da regole, altrimenti non riusciamo più a orientarci".
Ora, mi ricordo anche del vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, il quale dal 2015 risulta indagato per appropriazione indebita, per via della situazione dei bilanci della sua diocesi.
Sia chiaro, una persona indagata è da dichiararsi come una persona presunta innocente finché non ci sarà sentenza definitiva che dirà il contrario.
I processi si fanno nei tribunali e non in TV, sui giornali o sui blog.
A tale proposito, vi invito a leggere l'articolo su "Panorama" che avevo commentato tempo fa.
Però, a prescindere dal fatto che ci sia o meno una condanna, io trovo pittoresco un certo tipo di giustizialismo.
Mogavero è noto per avere attaccato il governo del presidente Berlusconi.
Il 7 marzo 2010, in seguito al decreto interpretativo emesso dal Governo Berlusconi per la riammissione delle liste elettorali dell'allora Popolo della Libertà nel Lazio, durante un'intervista su Radio Vaticana, il prelato aveva dichiarato: "Cambiare le regole del gioco mentre il gioco è in corso è un atto altamente scorretto. La democrazia è una realtà fragile che ha bisogno di essere sostenuta e accompagnata da norme, da regole, altrimenti non riusciamo più a orientarci".
Grillo, un giorno sì e l'altro pure, vorrebbe mandare in carcere questo o quell'altro personaggio politico che non gli va a genio.
Forse, prima di essere giustizialisti si dovrebbe guardare in casa propria.
Prima di cercare di togliere la pagliuzza dall'occhio di una persona si deve togliere la trave che vi è nel proprio.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Io penso che ben poche persone sentiranno di potere scagliare quella pietra.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Io penso che ben poche persone sentiranno di potere scagliare quella pietra.
Cordiali saluti.
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