Lu tradimentu di l'Ultima Coena/ Il tradimento dell'Ultima Cena

Accussì...Coena Domini, pì gloria divina, fu...
cum Christus, Iscariotes et l'autri apostuli...
pì Pascha...cà manciaunu et sacramentu ficinu...
ma a 'ntintiri chiddu apostulu pigghiau...
et lu Signuruzzu puru vinnìu...
pirchì a lu stissu tavulu manciari amici nun fici...
comu camora nun faci...cuntru puru l'amuri di Diu.

Italiano:

Così...Cena del Signore, per divina gloria, fu...
con Cristo, Iscariota e gli altri apostoli...
per Pasqua...che mangiarono e sacramento fecero...
ma ad incattivire quell'apostolo prese...
ed il Signore pure vendette...
perché allo stesso tavolo mangiare amicizia non fece...
come ora non fa...contro pure l'amore di Dio.

Per questa poesia, scritta in maccheronico-siciliano, debbo ringraziare il presidente del Comitato Manifestazioni Roncoferraro Alessandro Gattini.
La dedico anche a lui.
Prendo questo stralcio della sua lettera pubblicata sul blog dell'associazione:

"Concludo con un pensiero rivolto al Comitato Manifestazioni Roncoferraro che ho l’onore di presiedere.
Noi stiamo lasciando un segno indelebile nella storia del nostro paese e verrà ricordato per parecchi lustri. Abbiamo trascorso momenti che si presentavano difficili, ma abbiamo lavorato con intelligenza, concretezza e serietà. E alla fine i risultati sono arrivati. Ma soprattutto ne arriveranno altri ancora più grandi. Cosa altro dirvi ancora se non che sono felice di appartenere al Comitato Manifestazioni Roncoferraro, che sono contento di avere tanti amici che mi stimano come io stimo
loro e che sono grato a chi sta sopra di noi di averci donato questa opportunità di condividere la gioia di stare insieme, di fare le feste insieme, di mangiare insieme di scherzare e ridere insieme, di donare queste briciole di felicità a tutti.".

Con tutta la stima che posso avere per Gattini e per gli altri membri del comitato (di cui anche io mi onoro di fare parte) non sono molto d'accordo con queste parole.
Certe esperienze poco edificanti del passato mi hanno reso scettico e sospettoso.
Se delle cene bastassero a fare sì che ci fosse dell'amicizia, Giuda Iscariota non avrebbe mai tradito Gesù Cristo.
Qui sopra, ho messo l'immagine del dipinto dell'Ultima Cena di Cosimo Rosselli (1439-1507) che mostra al centro Gesù Cristo e Giuda Iscariota (con l'aureola nera ed il demonio alle spalle) nell'atto di intingere il pane nella stessa coppa.
Per me, pranzi e cene insieme, come qualsiasi altra manifestazione esteriore,  sono cose belle ma non bastano a dire che si è fatta un'amicizia.
A me non basta stare insieme agli altri per dire che c'è amicizia.
Per me, l'amicizia va oltre certe manifestazioni esteriori, che (ripeto) sono cose belle.
Per esempio, a che serve cenare insieme se poi una persona che ha partecipato al convivio non difende quello che è stato il suo vicino al tavolo, quando altri parlano male di quest'ultimo?
A che serve pranzare e ridere e scherzare insieme se poi, quando è finito il pranzo, ognuno se ne va e non ci si saluta nemmeno?
A che serve andare in gita insieme se poi, quando tutto è finito, una persona non chiede all'altro come sta?
Sia chiaro, non sto parlando del Comitato Manifestazioni Roncoferraro ma parlo in generale.
Una cena, una cartolina, un pensiero condiviso, una gita o altro può essere un inizio di amicizia,
L'amicizia, però, è un'altra cosa.
Cordiali saluti.