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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 23 aprile 2017

25 aprile, un articolo vomitevole di Moni Ovadia su "Il Manifesto"

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Manifesto" che è intitolato "La perversione del senso del 25 aprile".
L'articolo è stato scritto da Moni Ovadia.
Di esso, vi riporto questo stralcio:

"Nel corso della mia vita e da che ho l’età della ragione, ho cercato di partecipare, anno dopo anno a ogni manifestazione del 25 aprile.

Un paio di anni fa, percorrendo il corteo alla ricerca della mia collocazione sotto le bandiere dell’Anpi, mi imbattei nel gruppo che rappresentava i combattenti della “brigata ebraica”, aggregata nel corso della seconda guerra mondiale alle truppe alleate del generale Alexander e impegnata nel conflitto contro le forze nazifasciste. Qualcuno dei componenti di quel drappello mi riconobbe e mi salutò cordialmente, ma uno di loro mi rivolse un invito sgradevole, mi disse: «Vieni qui con la tua gente». Io con un gesto gli feci capire che andavo più avanti a cercare le bandiere dell’Anpi che il 25 aprile è «la mia gente» perché io sono iscritto all’Anpi con il titolo di antifascista. Lui per tutta risposta mi apostrofò con queste parole: «Sì, sì, vai con i tuoi amici palestinesi».

Il tono sprezzante con cui pronunciò la parola palestinesi sottintendeva chiaramente «con i nemici del tuo popolo». Io gli risposi dandogli istintivamente del coglione e affrettai il passo lasciando che la sua risposta, sicuramente becera si disperdesse nell’allegro vociare dei manifestanti.

Questo episodio, apparentemente innocuo, mi fece scontrare con una realtà assai triste che si è insediata nelle comunità ebraiche.

I grandi valori universali dell’ebraismo sono stati progressivamente accantonati a favore di un nazionalismo israeliano acritico ed estremo. Un nazionalismo che identifica stato con governo."
.

Trovo che questo articolo sia vomitevole.
L'ebreo che si professa comunista è esattamente come il cattocomunista: una persona che va contro sé stessa.
Cosa c'entra la Palestina con la liberazione del nostro Paese dal nazi-fascismo?
Inoltre, io sono solidale con i vertici delle comunità ebraiche italiane che ha parlato di "sionismo isterico" riguardo ad esse.
Da cristiano cattolico, io ammiro il sionismo.
La mia ammirazione è così profonda che se incontrassi un sionista gli farei tanto di cappello.
Magari ci fosse un movimento simile dentro il mondo cattolico, un movimento che direbbe a tutti i cattolici: "Svegliatevi e difendete la vostra storia e la vostra identità!".
Anche nel mondo cattolico ci sono fermenti simili e mi auguro che essi possano portare alla nascita di un movimento simile al sionismo che possa porre freno a codesto buonismo.
Il sionismo è l'amore per i propri valori e per la propria identità.
Inoltre, ricordo che chi volle la Palestina fu un tale Amin al Husseini, Gran Muftì di Gerusalemme ed amico di Adolf Hitler.
Nel suo articolo, Ovadia ha scritto: "Oggi vedendo una bandiera palestinese a chi verrebbe in mente il muftì di allora?".
Ad Ovadia, io risponderei con questa domanda: "Ma come, voi partigiani non siete coloro che danno importanza alla storia?".
Il muftì in questione era amico di Hitler, colui che uccise più di sei milioni di persone tra ebrei, prigionieri politici ed altri.
Questo deve essere ricordato senza se e senza ma.
Cordiali saluti.


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