il caso delle firme false che vede il Movimento 5 Stelle coinvolto nello scandalo risalente al 2012 sta avendo grandi ripercussioni.
Ben 14 persone risultano essere indagate e rinviate a giudizio.
Allora furono ricopiate, infatti, centinaia di firme per provare a rimediare a un banale errore su una data di nascita e per riuscire a presentare in tempo la lista.
Oltre a Riccardo Nuti, come riporta il Giornale di Sicilia, rischiano un processo le deputate Giulia Di Vita e Claudia Mannino (nella foto), l’attivista che all’epoca era candidata Samantha Busalacchi, poi Pietro Salvino (marito di Claudia Mannino) e Riccardo Ricciardi (marito della deputata Loredana Lupo, la quale non è coinvolta nel caso).
Risulta indagata anche la deputata regionale Claudia La Rocca. Proprio quest'ultima aveva deciso di collaborare con la procura svelando tutti i retroscena di quel caso. Ha collaborato anche l'indagato Giorgio Ciccio, deputato regionale della Sicilia.
Questi sono solo alcuni dei nomi.
Ora, a prescindere dal fatto che io non faccia alcun processo, dato che i processi si fanno nei tribunali, esprimo un parere.
Io penso che non basti dirsi solo per l'onestà e gridare:"Onestà! Onestà!".
Penso che, prima di tutto, si debba essere consapevoli di ciò che si dice e di ciò che si fa e (soprattutto) fare sì che le alle parole dette rispondano i fatti.
Altrimenti, non serve a nulla volere sembrare onesti.
Cordiali saluti.
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