Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 30 ottobre 2016

XXXII Domenica del Tempo Ordinario.




Cari amici ed amiche,

queste saranno le letture della messa di domenica 6 novembre:
Dal secondo libro dei Maccabèi, capitolo 7, versetti 1-2, 9-14.

In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: «Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri».
[E il secondo,] giunto all’ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dell’universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna».
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: «Dal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo». Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: «È preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita».

Parola di Dio.




Salmo responsoriale. Salmo 16.



Ritornello: Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.

Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.

Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.


Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési, capitolo 2, versetto 16, capitolo 3, versetto 5.

Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo.

Parola di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Luca, capitolo 20, versetti 27-38.

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

Parola del Signore.

Prima di tutto, vi invito a pregare per le vittime del terremoto che sta colpendo il Centro Italia.
In secondo luogo, vorrei che pregaste per mia nipote Noemi, che il 2 novembre compirà un anno, e per una bambina italiana che risiede in Spagna, la quale non sta bene.
Gesù fu messo alla prova dai sadducei, da quel gruppo del popolo ebraico antico che non credeva nella resurrezione.
Essi furono contrapposti ai farisei, l'altro gruppo dell'antico popolo ebraico che invece credeva nella resurrezione. 
I sadducei gli fecero un indovinello:  quello della donna che veniva sposata dai sette fratelli in successione, poiché ciascuno di loro moriva senza lasciare figli ed il fratello minore doveva sposarla per fare i figli che avrebbe dovuto fare il defunto.
Invece, nessuno dei fratelli fece figli e poi morì anche la donna.
Per mettere alla prova Gesù, i sadducei gli posero questa domanda: "La donna, dunque, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie".
Gesù rispose:
"I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui".
Gesù disse che in cielo gli uomini erano eguali agli angeli, poiché diventavano figli della resurrezione.
I sadducei, infatti, ragionavano con il criterio umano (pienamente legittimo sul piano umano ma lontano rispetto al pensiero di Dio) secondo cui il contrappeso della morte era procreare.
Era un pensiero pienamente legittimo e Dio stesso disse ad Adamo ed Eva: "Crescete e moltiplicatevi".
Però, Gesù disse qualcosa di più.
Però, Gesù Cristo venne al mondo per superare la morte, cosa che egli fece morendo sulla Croce e risorgendo.
Questo è il nocciolo della questione: chi non crede che Gesù Cristo risorse e quindi non crede nella resurrezione non può essere cristiano.
Il cuore della nostra fede è questo.
Cordiali saluti. 

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