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domenica 23 ottobre 2016

Caso "Air Force Renzi", potrebbe esserci stato l'aiuto di Stato

Cari amici ed amiche,






come riporta "Il Giornale",  intorno all'Air Force tanto voluta dal premier Matteo Renzi, c'è un sospetto inconfessabile.


Questo sospetto inconfessabile è dovuto costi stratosferici dell'affare Air Force Renzi.
Le vere cifre in gioco, svelate ieri, sempre da "Il Giornale", sono così elevate da mettere in una luce tutta diversa la decisione del governo di prendere in leasing un Airbus 340-500 per i voli di Stato a lunga distanza del premier.

I documenti di Palazzo Chigi,  di cui il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti ha potuto prendere visione, rivelano innanzitutto che l'affare è stato concluso non con Etihad, la compagnia degli Emirati Arabi che ha rilevato la metà di Alitalia, ma direttamente con l'ex compagnia di bandiera italiana, al contrario delle indiscrezioni circolate nei mesi scorsi.

La circostanza diventa un tassello decisivo che alimenta una ricostruzione totalmente diversa dell'affare che ha attirato a Renzi critiche troppo prevedibili per pensare che un premier così attento, almeno a parole, alla retorica dei costi si sia fatto cogliere di sorpresa per soddisfare il vezzo di una non ben riposta grandeur. Sta di fatto che l'accordo sul leasing segue di pochi mesi la conclusione dell'operazione che ha portato nelle mani di Etihad la metà del capitale di Alitalia, dando nuovo ossigeno alla compagnia tricolore da anni prossima ad un vero e proprio disastro finanziario. Etihad è entrata in possesso del 50 per cento delle quote sborsando 560 milioni. In realtà però la cifra è composta da più voci: 60 milioni sono serviti per comprare da Alitalia cinque coppie di slot all'aeroporto Heathrow di Londra, dunque sono rimasti una (pregiata) proprietà della compagnia degli Emirati Arabi e saranno affittati ad Alitalia, altri 112,5 milioni sono serviti per comprare da Cai il 75% di Alitalia Loyalty, la società del programma Millemiglia.

Il vero esborso per la compagnia all'epoca carica di debiti (il closing è di agosto 2014) ammonta a 387,5 milioni. Per rispettare le regole dell'Unione infatti, il carrier doveva restare in maggioranza in mano a soggetti europei. Ma si dovevano anche evitare esborsi di denaro pubblico, altrimenti sarebbe scattata la tagliola dell'aiuto di Stato, non concesso dalle regole antitrust europee.
Insomma, dicendola in parole povere e brevemente, sull'"affare Air Force Renzi" potrebbe esserci stata l'ombra di un aiuto di Stato.
Il tutto si è fatto per la megalomania di un personaggio che crede di essere simpatico a tutti ma che è sempre più contestato perché in realtà sta facendo solo danni, da quando è salito al governo del nostro Paese.
I disoccupati, le aziende chiudono, i giovani italiani che emigrano, le famiglie che non arrivano a fine mese e gli immigrati clandestini che stanno invadendo il nostro Paese ne sono le prove.
Ne è prova anche il crollo dell'immagine del nostro Paese nel mondo, con le figuracce fatte da Renzi.
L'ultima figuraccia è stata quella del voto all'UNESCO con cui è stato negato il legame con l'Ebraismo del Muro del Pianto di Gerusalemme.
Quando Renzi ed i suoi se ne andranno, noi dovremo applaudire e ringraziarli del gesto, il quale sarà l'unica cosa buona che faranno per noi italiani.
Cordiali saluti.

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