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martedì 25 ottobre 2016

Puzza d'imbroglio-parola di Vito Schepisi

Cari amici ed amiche,

l'amico Vito Schepisi mi ha portato all'attenzione questo suo testo:
“A pensar male si fa peccato - sosteneva Giulio Andreotti, uno dei maggiori protagonisti politici della prima repubblica - ma spesso ci si azzecca.” Ed io penso spesso male, specialmente se scrivo di politica e se guardo a ciò che accade. E’ in atto un braccio di ferro con l’Europa sui conti. Si sta parlando di un decimo di punto per un valore di circa 1.600 milioni di Euro. Il Governo prevede per il 2017 un disavanzo di bilancio (aumento del debito pubblico) di circa 36,8 miliardi di Euro, mentre l’Europa vorrebbe che si fermasse a circa 35,2 miliardi di Euro. Poi le cose andranno diversamente: le previsioni di crescita risulteranno sovrastimate; le spese lieviteranno; le entrate saranno inferiori al previsto, il debito aumenterà, esploderà un’altra emergenza e tutti questi numeri sembreranno quelli del gioco dell’oca. Sul braccio di ferro con l’Europa emerge, però, un Presidente del Consiglio euroscettico. Un Matteo Renzi molto diverso da quello che abbiamo conosciuto sino ad ora, e anche molto diverso dalla facciata retorica di quelli che immaginano l’Europa come una opportunità a cui aggrapparsi ad ogni costo. Un Presidente del Consiglio che rinfaccia, eccepisce, quasi minaccia e che certamente prende le distanze dalla rigidità europea. Ci sembra, a dire il vero, un po’ libero, senza la museruola e senza il guinzaglio di Giorgio Napolitano. Anche un po’ troppo libero, per essere credibile e vero. Se non lo avessimo ben conosciuto, stenteremmo però a pensare all’inganno. Alza la voce contro la burocrazia europea, accusa gli altri paesi di egoismo e di non rispettare i patti sulla questione degli immigrati. Un Matteo Renzi che nel giro di pochi giorni si trasforma in Matteo Salvini. Meglio di Ballantini di Striscia la Notizia. Dai fatemelo dire: c’è puzza d’imbroglio! E poi fa i conti dei costi italiani per l’adesione alla Comunità, come un “populista” qualsiasi. Come un Renato Brunetta che lo ha accusato d’essere un baro. Dice a nuora perché suocera intenda - dove la nuora è la Commissione di Bruxelles e la sua suocera gli italiani che si apprestano a votare sul quesito referendario del 4 dicembre - che Il ticket italiano per la partecipazione all’Unione Europa è di 20 miliardi l’anno, mentre i fondi europei che l’Italia usa per finanziare i suoi progetti di sviluppo non superano i 12miliardi di Euro. L’Italia da anni versa molto di più di quanto riceve: è la prima volta che un Presidente del Consiglio di sinistra lo dice con chiarezza. Tutta questa secca e trasparente rimostranza - per un decimo di punto di Pil che scritto sulla carta vale solo l’inchiostro con cui è scritto - fa solo sorridere. Indurrebbe a pensare ad un pretesto per prendere le distanze da questa Europa delle battaglie perse. Renzi cavalca lo scetticismo di quella maggioranza degli italiani che vede con sfavore questa Unione Europea della finanza e dei burocrati. Una Comunità senza identità e senza radici in cui i numeri e le misure valgono più delle persone e della cultura dei popoli. Il Capo del Governo che esce dall’ipocrisia del politicamente corretto? Non ci posso credere! Durerà poco. Dopo il 4 dicembre cambierà tutto. Se vincerà il NO non verrà l’Apocalisse e se vincerà il SI non ci sarà l’Italexit. Cambierà tutto perché tutto torni come prima. Renzi ritornerà a scodinzolare attorno alla Merkel, Napolitano a dirigere l’orchestra, La Boldrini a declinare al femminile, la Boschi a interpretare il ruolo di Biancaneve e i sette bari, Junker tra un bicchiere di vino e l’altro tornerà a bacchettare l’Italia, Grillo epurerà un altro disobbediente, Alfano a cercare il suo quid … e il Presidente Mattarella farà ancora finta di dormire. 
Vito Schepisi.

Sono d'accordo con Vito.
Come lui, io sento puzza di fregatura in questo strano attrito tra l'Unione Europea ed il nostro premier Matteo Renzi.
Renzi rappresenta a pieno titolo questi gruppi europeisti, che tanti danni stanno facendo.
Io penso (e temo) che questa sia solo una messinscena.
Renzi è in difficoltà con i sondaggi e rischia seriamente di perdere il referendum sulle sue (pessime) riforme costituzionali.
Secondo me, Renzi e ed i vertici dell'Unione Europea si sono messi d'accordo e stanno facendo questa pantomima per fare vedere che il bullo di Rignano sull'Arno è con gli italiani, così da potere sperare di mietere qualche consenso.
Cordiali saluti.

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