Cari amici ed amiche,
l'amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha portato all'attenzione questa foto della copertina del libro di Giuseppe Altamore che è intitolato "Dalla stessa radice".
Egli l'ha accompagnata con queste parole di San Giovanni Paolo II:
"Privare Cristo del rapporto con l’Antico Testamento è staccarlo dalle sue radici e svuotare il suo mistero di ogni senso. Infatti, per essere significativa l’Incarnazione ha avuto bisogno di radicarsi in secoli di preparazione. Altrimenti, Cristo sarebbe risultato come una meteora piombata accidentalmente sulla terra e priva di connessione con la storia degli uomini".
Ringrazio Angelo.
Gesù Cristo non può essere scisso dall'Antica Alleanza, quel patto che ci fu tra Dio ed Abramo e che fu portato avanti da Isacco, da Giacobbe e da chi venne dopo di loro, fino ad arrivare a Cristo stesso.
Il Gesù Cristo storico (sul piano umano) era un ebreo che pregava nel Tempio di Gerusalemme e conosceva la Torah e tutti gli altri libri dell'Ebraismo, libri che sono arrivati anche a noi.
Ora, queste parole di San Giovanni Paolo II sono d'attualità.
Quanto accaduto ieri, con la votazione della risoluzione presso l'UNESCO che ha disconosciuto il legame tra l'Ebraismo ed il Cristianesimo con Gerusalemme è un insulto alla storia.
Gerusalemme è città ebraica e cristiana.
L'Islam venne dopo (VII secolo AD) e nacque da una corrente gnostica del Cristianesimo, che (di fatto) disconobbe il legame con l'Antica Alleanza.
Come ha più volte scritto l'ex-musulmano Magdi Cristiano Allam, l'Abramo coranico non ha nulla a che fare con l'Abramo biblico.
Il Mosè coranico non è il Mosè biblico.
Così anche il Gesù coranico è ben diverso dal Gesù biblico.
Quella risoluzione dell'UNESCO è stata un insulto al buonsenso, alla cultura e alla storia.
I cristiani che sostengono che Gerusalemme è araba ed islamica e che negano che essa sia ebraica e cristiana sono in errore.
Un cristiano non può essere antisemita.
Se lo fosse sarebbe in contraddizione.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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