La questione dei sindacalisti e del pubblico impiego

Cari amici ed amiche,

su "Panorama" vi è un interessante articoletto intitolato "Sindacalisti in liberissima uscita".
Corrisponde a ben centosedici milioni di Euro gli incassi dei sindacalisti per non andare in ufficio nella pubblica amministrazione.
Questo è il costo annuale di permessi e distacchi sindacali. I primi consentono di lasciare il posto di lavoro per partecipare alle riunioni dei consigli direttivi dei sindacati mentre i secondi concedono il diritto di svolgere attività sindacali a tempo pieno, equiparando il periodo trascorso fuori dall'ufficio al periodo di servizio.
Ora, i sindacati diranno che è ciò "è un diritto inalienabile".
Infatti, è così ma ci sono anche degli eccessi. Pensiamo all'ATAC, l'azienda dei trasporti pubblici di Roma, che è quasi in default.
Nel 2016, i distacchi sindacali dell'ATAC costeranno 3,7 milioni di Euro, come se si pagassero 82 dipendenti che non lavorano.
Il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia aveva deciso un taglio del 50% di permessi e distacchi.
Peccato che nel 2016 il risparmio proclamato sia stato di soli 12 milioni di Euro.
Insomma, i privilegi che contribuiscono a rovinarci ci sono ancora.
Cordiali saluti.