su "Panorama" vi è un editoriale di Giorgio Mulé che chiaramente dice che se al referendum del 4 dicembre vincerà il "Sì" si dovrà dire addio al popolo sovrano.
L'articolo di Mulé è scannerizzato ed è qui sopra.
Ciò è vero.
Ora, questa "riforma" che il premier Matteo Renzi vuole rifilarci è pericolosa.
Essa metterà in Senato ben 74 persone elette da diciannove Consigli Regionali, una eletta dal Trentino, una eletta dall'Alto Adige più ventuno sindaci e cinque senatori nominati dal Presidente delle Repubblica.
Il popolo non eleggerà più i membri di una parte di quel Parlamento che dovrebbe rappresentarlo.
In più, si rischia un grande casino.
Il Senato conserverà comunque molti dei poteri che ha oggi.
Ora, questa riforma agirà in combinato con la legge elettorale "Italicum", una legge che prevede il ballottaggio.
L'Italia di oggi è tripolare. Vi sono il centrosinistra, il centrodestra ed il Movimento 5 Stelle.
L'Italicum prevede il ballottaggio e nel ballottaggio il Movimento 5 Stelle è favorito perché prende anche i voti delle forze politiche sconfitte al primo turno.
Quindi, il Movimento 5 Stelle avrà la maggioranza dei 340 deputati alla Camera.
Se passerà la riforma, Senato, stando all'attuale situazione delle Regioni, che vedono diciassette di queste governate dal centrosinistra e tre dal centrodestra, avrà la maggioranza di centrosinistra.
Dunque, sempre se passerà la riforma, noi ci troveremo con un Senato ed una Camera con maggioranze diverse e quando si voterà un tema comune tra i due rami del Parlamento ci sarà lo stallo.
Altro che efficienza!
Cordiali saluti.
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