la rivista "L'Eco di San Gabriele" riporta una notizia che vale la pena di essere commentata.
A sette chilometri da Fabriano (in Provincia di Ancona) vi è un luogo interessante, l'Eremo di Val di Sasso.
Già castello feudale, questo luogo fu dato a delle suore benedettine dall'ultimo signorotto che abitò in esso, un tale Alberto dei Sassi.
Nel 1208, venne in quel luogo a trovare ristoro anche San Francesco, mentre visitava la Marca di Ancona.
Una lite con Pasquale Martino di Valleremita fece perdere l'eremo alle suore.
L'eremo rimase inabitato finché nel 1405 fu venduto dal nobile fabrianese Chiavello di Guido di Alberghetto Chiavelli.
Questi lo diede in dono a un tale Francesco detto "della Libbra" e tramite lui l'immobile andò ai frati minori di regolare osservanza, i quali si erano staccati dalla famiglia dei frati francescani.
Chiavello, capitano della Repubblica di Venezia, fece un testamento in cui dispose una rendita di cinque scudi d'oro ai frati.
Chiavello e sua moglie furono sepolto nella chiesa di Valdisasso.
Presumibilmente, grazie all'opera del Chiavelli, fu realizzato il "Polittico della Valle Romita" (1406-1414), che oggi si trova nella Pinacoteca Brera di Milano.
Nel 1866, il convento fu soppresso.
Esso fu venduto ed abitato da famiglie di contadini per un certo periodo di tempo e poi cadde nel degrado.
Un secolo dopo la soppressione, iniziarono i lavori di restauri.
Oggi, la regione Marche è proprietaria dell'immobile, il quale è stato affidato ai frati francescani, che sono tornati a vivere lì.
Questa è un buona notizia.
Magari tanti altri immobili potessero essere recuperati allo stesso modo, come la Corte "Le Quadre", qui a Roncoferraro (Mantova), precisamente nella località Garolda.
Cordiali saluti.
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