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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 27 marzo 2015

Scuola, ha ragione Chicco Testa

Cari amici ed amiche,

nella puntata della trasmissione di Myrta Merlino "Aria che Tira" (che va in onda su La 7), Enrico Testa (detto Chicco) ha detto una cosa interessante.

Testa ha detto che nella scuola italiana (pubblica) i ragazzi studiano poco e che chi ha i soldi manda i suoi figli alle scuole private.
Sottoscrivo in pieno.
Nella scuola pubblica è stato tolto ogni concetto di meritocrazia.
Infatti, quest'ultima non ha l'esigenza di dovere dare per forza un servizio di alto livello poiché è sempre sovvenzionata dallo Stato.
Inoltre, tanti insegnanti sono influenzati da quella pessima cultura sessantottina dell'egualitarismo a tutti i costi.
Invece, la scuola privata deve sopravvivere con sovvenzioni da parte di soggetti privati e con versamenti da parte delle famiglie che mandano lì i loro figli.
Quindi, deve scegliere insegnanti che siano sempre all'altezza del compito da svolgere e che facciano studiare veramente i ragazzi.
Il sistema dell'istruzione sarebbe da cambiare.
Le scuole dovrebbero essere sovvenzionate dalle aziende, le quali mandano dei talent scout che potrebbero seguire quegli studenti che potrebbero essere idonei (sovvenzionandone anche il percorso formativo) per un inquadramento futuro nei loro organigrammi.
Questo si fa nei Paesi anglosassoni.
Cordiali saluti.


15 commenti:

  1. Nei paesi anglosassoni le scuole private medio-buone costano anche 30 mila sterline all'anno, cifra che buona parte dei cittadini non può permettersi.
    Fin quando la selezione sarà basata anche sul reddito il sistema non è giusto ed è basato sulla preparazione delle classi abbienti e sull'ignoranza delle altri classi.
    Occorrerebbe comunque la sovvenzione dello Stato con costi simili a quelli di un sistema basato sulla centralità della scuola pubblica. Non sarei contrario ad un sistema siffatto, ma di certo non è il suo poiché lei esclude le sovvenzioni pubbliche.
    In pratica lei, che a quanto pare è disoccupato, al momento non potrebbe garantire ai suoi figli una istruzione di livello pari a quella del suo ricco vicino se ci fosse un sistema come quello che lei propugna. Contento lei....io invece no. A questo punto meglio il sistema italiano: pieno di difetti e sicuramente da rivoluzionare in molti punti, ma sempre meglio di un sistema istruttivo classista.

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  2. Preferisco un sistema "classista" che non uno con una scuola mediocre.
    Per il momento, io non ho figli.
    Sarebbe già una buona cosa che ci fossero degli sgravi fiscali sostanziosi per chi manda i figli a scuola, a prescindere dal fatto che quest'ultima sia pubblica o privata.

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  3. E perché nel suo sistema la scuola non sarebbe mediocre per i ceti deboli? Conta solo chi ha un sostanzioso conto in banca? A questo punto meglio il sistema attuale che, di certo, andrebbe migliorato e potenziato.
    I sistemi classisti li aborro, non c'è niente di peggio.
    Poi ha citato gli sgravi fiscali: appunto, è lo Stato che deve metterci i soldi per colmare il gap delle eccessive disuguaglianze di fatto. Ma negli ultimi decenni chi li ha visti???

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  4. Insomma, nel suo sistema la scuola mediocre per i ceti deboli sarebbe la regola. Nel mio invece la mediocrità sarebbe da superare in quanto problema.
    Mi dica lei se non è giusto e migliore il mio...
    Si alla scuole private ma solo se lo Stato ci mette i soldoni per garantirvi l'accesso ai meritevoli appartenenti ai ceti deboli. Altrimenti che razza di sistema si crea??? I ricchi vanno avanti e i deboli restano sempre insieme? Già c'è una disuguaglianza feroce perché spesso eccessiva, ma addirittura istituzionalizzarla mi sembra eccessivo!

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  5. Nella società debbono contare ed essere valorizzate le disuguaglianze di intelligenza, capacità ecc..e istituire un sistema meritocratico, non certo vanno potenziate le disuguaglianze economiche! L'accumulo di capitali va favorito per creare imprese e dunque lavoro, non certo va valorizzato per realizzare oncologiche differenze di classe. Ma che siamo nel medioevo ove c'erano classi bloccate? Una società moderna e progredita si fonda sulla meritocrazia e dunque innanzitutto su una scuola che assicura ai deboli ma meritevoli di scalare la scala sociale. Lo sviluppo sta tutto li.

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  6. La scuola privata fa risparmiare allo Stato 6.000.000.000 di Euro all'anno.
    Certamente, bisognerà fare in modo che i meritevoli emergano, a prescindere dal censo.
    Gli sgravi fiscali potrebbero essere funzionali a ciò, come potrebbe essere funzionale anche un maggiore coinvolgimento di fondazioni e di realtà industriali che danno sovvenzioni a studenti capaci e a progetti.

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  7. Appunto: sempre lo Stato deve metterci i soldoni! Io non sto dicendo che la scuola privata non va bene, anzi! Sto solo dicendo che senza gli aiuti dello Stato una tal scuola finisce per alimentare una società classista, anzi la istituzionalizza (infatti si istituzionerebbe una scuola mediocre per i ceti meno abbienti). Ben venga il coinvolgimento di fondazioni e realtà industriali, ma senza la parte da leone dello Stato non si va da nessuna parte. È vero infatti che si risparmiarebbero tanti soldi, ma il costo sociale sarebbe insostenibile: una scuola mediocre per i meno abbienti e quindi l'ignoranza della massa e quindi il fallimento dell'obiettivo della scuola. La società e l'economia si reggono sulla meritocrazia, ciò che i privati non possono assicurare in solitudine ossia senza avere a fianco lo Stato. E la prova sta negli Usa: splendide università private ma ignoranza ai primi livelli mondiali con ricadute in termini di effettiva democrazia. Non si vive solo di suv e mc donald's. Ma li, figuriamoci, senza soldi non puoi nemmeno curarti con conseguente fallimento, dunque, dell'obiettivo di un sistema sanitario: curare i cittadini (tutti).
    Occorre la via di mezzo: in medio stat virtus.

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  8. Ah poi lei dice 'per il momento non ho figli'...ma potrebbe averli! Le leggi si giudicano non per tornaconto personale ma generale. E se li avesse, poi, cosa farebbe in un sistema come quello che lei auspica? Sarebbe felice per i suoi figli?

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  9. Personalmente, io non credo in questo Stato e penso che siano in tanti a pensarla come me.
    Che l'istruzione italiana sia fallimentare lo dicono i fatti.
    Noi abbiamo pochi diplomati e laureati.
    Forse, c'è qualcosa che non va.
    Abbiamo una scuola pubblica ma i diplomati ed i laureati sono pochi.
    Sfatiamo il mito della scuola pubblica.

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  10. Sono il primo a dire che il sistema attuale non funziona e che quindi va riformato (se non rivoluzionato). Ho detto forse il contrario? Non mi risulta.
    Ma le ho altrettanto dimostrato che anche il suo sistema è fallimentare: si assicura ex lege una scuola mediocre per larga fetta della popolazione, quindi è errato perfino in astratto, prima ancora che in concreto.
    Sistema pubblico o privato non cambia tanto: l'aspetto essenziale è che lo Stato ci mette i soldoni (direttamente, nel primo caso; indirettamente nel secondo).
    Infatti lei, attualmente, avrebbe figli asini sia col sistema d'oggi che in quello da lei propugnato. E sarebbe contento?!

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  11. Una scuola privata mediocre chiude.
    Una scuola pubblica mediocre continua ad andare avanti e a sfornare asini.

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  12. Il punto è l'accesso non garantito a scuole di buon livello.
    È su questo che il suo sistema fallisce se non interviene lo Stato finanziando i meno abbienti (la maggioranza della popolazione).
    Dunque o si riforma la scuola pubblica (e si può fare se è vero che fino a una decennio fa, prima di quei terribili tagli lineari, avevamo la scuola elementare migliore d'europa) oppure si finanzia con soldi pubblici un sistema privato.
    Ma alla fine, come vede, senza soldi pubblici il sistema è fallimentare: si istituzionalizza una scuola mediocre per la maggioranza (ci rientrano all'oggi anche i suoi ipotetici figli: è sarebbe contento???).
    Spero di non dover più ripetere le stesse cose.

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  13. Parliamo terra terra, visto che non comprende.
    Un privato deve fare cassa.
    Se un ente che gestisce una scuola privata non fa cassa quella scuola chiude.
    Quindi, se vuole andare avanti quell'ente privato deve fare funzionare la scuola che esso gestisce.

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  14. Ho capito, ma chi non ha soldi per accedere a scuole eccellenti (ossia la maggioranza) come può fare se non farsi dare i soldi dallo stato? Es i suoi ipotetici figli. Si ricordi infatti che in media, nei sistemi privati, una scuola costa almeno 20-30 mila dollari all'anno. Quindi quelle scuole di sicuro fanno cassa, ma il punto è che chi non accede (la maggioranza) deve accontentarsi di scuole mediocri ben peggiori delle nostre attuali scuole pubbliche.

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  15. Si taglino le tasse e poi vedremo se le famiglie non avranno soldi.

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