Cosa dicono ora i tedeschi?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo del quotidiano "Il Giornale" che è intitolato "Schettinen".
L'articolo parla di Andreas Lubitz, il pilota che ha fatto schiantare l'aereo della Germanwings sulle Alpi francesi, facendo morire 150 persone.
Ora, io mi ricordo di quello che accadde alla nave "Costa Concordia", la nave da crociera che naufragò il 13 gennaio 2012 all'Isola del Giglio.
I giornali tedeschi scrissero cose a dir poco irrispettose contro nei confronti di noi italiani.
Il quotidiano "Der Spiegel" ci insultò definendoci "razza inferiore".
Su quel giornale venne scritto:

"Mano sul cuore, ma vi sorprendete che il capitano fosse un italiano? Vi potete immaginare che manovre del genere e poi l'abbandono della nave vengano decise da un capitano tedesco o britannico? Conosciamo tipi del genere dalle vacanze al mare, maschi bravi, capaci di parlare con le dita e con le mani, in principio gente incapace di fare del male, ma bisognerebbe tenerli lontani da macchinari pesanti e sensibili, come si vede".

Ora, lo smacco ce l'hanno i tedeschi.
Con i problemi che aveva, Lubitz non avrebbe dovuto nemmeno guardare un aereo, per i problemi che aveva.
La compagnia low cost per egli lavorava dipendeva dalla Lufthansa, la compagnia di bandiera tedesca.
Quest'ultima sapeva dei problemi di Lubitz?
Se non sapeva, quella compagnia non era stata attenta nel verificare le condizioni dei suoi dipendenti.
Se sapeva, quella compagnia aveva agito in modo superficiale ed irresponsabile.
Termino, riprendendo le parole dell'articolo de "Il Giornale".
In effetti tra i comandanti Schettino e Lubitz c'è una bella differenza: il primo è un pirla (detto con rispetto, per evitare querele) pericoloso, il secondo è un freddo e lucido assassino. Cosa dovremmo dire oggi: "Vi sorprende che fosse un tedesco?". A differenza dello Spiegel , noi non lo pensiamo. Perché come quella sera della Concordia c'era un italiano che gridava a Schettino in fuga "Torni a bordo, cazzo", così fuori dalla porta della cabina chiusa dell'Airbus che andava a schiantarsi c'era un tedesco che urlava a Lubitz: "Apri la porta, cazzo". Che i tedeschi imparino la lezione. Ogni popolo deve fare i conti con le proprie vergogne e i propri eroi.

Cordiali saluti.