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sabato 28 marzo 2015

Le multinazionali nacquero dal monachesimo

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo del sito "Il Timone" che è intitolato "Le multinazionali? Frutto del monachesimo benedettino medioevale, culla della nostra civiltà".
L'articolo (scritto da Danilo Leonardi) inizia in questo modo:

"Nella sua La rivoluzione commerciale del Medioevo Robert S. Lopez, storico italiano di origine ebraica, naturalizzato statunitense, in seguito alla fuga dall’Italia dopo l’approvazione delle leggi razziali, parlando della potenza commerciale italiana, al suo apice tra XIII e XIV secolo, scrive: “Si estendeva fino all’Inghilterra, alla Russia meridionale, alle oasi del Sahara, all’India e alla Cina. Si trattava del maggior impero economico che il mondo avesse mai conosciuto”. 



Come era potuto accadere che gli eredi di Roma, il cui dominio era stato spazzato via dai “barbari” 700 anni prima, fossero capaci di costruire qualcosa di ancora più grande? Qualcosa che avrebbe contagiato e cambiato a poco a poco tutta l’Europa e gettato il seme del progresso in tutte le terre che gli europei avrebbero scoperto di lì a non molto?

Tutto era iniziato quando Benedetto da Norcia, a poca distanza dall’ex capitale dell’impero, fra Subiaco e Montecassino, fondò le sue prime comunità monastiche e scrisse una Regola, che traduceva in pratica il Vangelo, fissando i cardini della vita comunitaria sui concetti di “stabilitas loci” (cioè l’obbligo di risiedere a vita in un solo convento) e “conversatio” (ovvero buona condotta morale, pietà reciproca e obbedienza all’Abate), applicando come via di perfezione l’alternanza di preghiera e lavoro
.".

Prima di tutto, le Leggi Razziali volute dal regime fascista nel 1939 portarono solo un impoverimento della nostra nazione.
Grandi uomini di cultura (come Robert S. Lopez) furono costretti ad andarsene.
In secondo luogo, questo articolo ha conferma.
Il monachesimo ebbe certamente una valenza religiosa ma ne ebbe una anche politica, culturale ed economica.
Pensiamo ai testi classici salvati dai monaci amanuensi.
Pensiamo ai monaci che facevano l'alchimia.
Pensiamo alla distillazione con cui i monaci facevano il whisky in Scozia e in Inghilterra.
Pensiamo ai monachi tedeschi che facevano la birra.
Pensiamo alle terre di Roncoferraro, la realtà in cui vivo, in Provincia di Mantova.
Se non ci fossero stati i monaci, noi non avremmo neppure il Risotto alla Pilota.
Pensiamo ai monaci che producevano il formaggio Parmigiano-Reggiano.
Pensiamo anche all'influenza dei monasteri in Sicilia.
Senza monasteri non ci sarebbe neppure la frutta Martorana. 
L'idea del lavoro per come la intendiamo oggi nacque tra le mura dei monasteri.
I monaci facevano lavorare le terre e facevano produrre beni e ciascun monastero era parte di una rete sparsa in tutta Europa.
Questa logica è oggi presente nelle multinazionali.
Quindi, certi fascisti da operetta, che definiscono le multinazionali frutto di un oscuro potere giudaico-massonico e plutocratico che vuole controllare il mondo, e i comunisti, che definiscono le multinazionali frutto dell'imperialismo americano, dicono delle cose false.
Cordiali saluti. 




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